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A giugno la batosta Atac. Biglietto bus a un euro e 50

Autobus

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Biglietto a un euro e 50, aumento dell'abbonamento annuale, restyling di undici stazioni della linea A e B, rifacimento di 35 capolinea e ripristino della linea del tram 3, che va da Villa Borghese alla stazione Trastevere, entro il primo semestre 2012. Parte la fase di risanamento dell'Atac, che passa anche per la messa a punto di una manovra tariffaria, che già non ha fatto mancare le polemiche, e che punta, da una parte, a mettere a posto i conti, attraverso varie tappe di percorso, tra cui la vendita di beni immobili non strumentali, dalla quale entreranno circa 20 milioni di euro, la rinegoziazione dell'indebitamento, la lotta all'evasione; dall'altra all'investimento sui servizi al cittadino, mettendo in campo risorse pari a 172 milioni in autofinanziamento. Sempre che non vengano confermati i tagli attuati dall'ultima manovra, che per il Lazio significa 180 milioni in minori trasferimenti, perché in questo caso, spiega l'amministratore di Atac Spa Calo Tosti «non possiamo assicurare gli investimenti che ci siamo prefissi». Parte integrante del Piano è, appunto, la proposta di alzare il costo del biglietto a 1,50 euro per 100 minuti e quello dell'abbonamento annuale di circa il 18 per cento, fatte salve le fasce sociali. Su questo dovrà esprimersi la Regione. Ma se tutto andrà liscio, come l'azienda auspica, gli aumenti scatteranno a partire da giugno 2012. Entro dicembre di quest'anno saranno invece pronte 200 cabine blindate da mettere sui 200 autobus già esistenti, alle quali se ne aggiungeranno altre 200 per altrettanti autobus, entro il 2012. Di pari passo andrà il restyling di 11 stazioni della metropolitana, sia della linea A che della B e il rifacimento di 35 capolinea. «Particolare attenzione sarà prestata ai diversamente abili», ha fatto sapere Tosti. Altro investimento per la linea del Tram 3, che va da Villa Borghese a stazione Trastevere, chiusa per problemi infrastrutturali, e che sarà riaperta entro il primo semestre del 2012. «Oggi abbiamo raggiunto l'accordo con i sindacati e questo è un fatto importantissimo – sono state le parole di Tosti spiegando il Piano – stiamo cercando di riformulare la cultura di quest'azienda ripristinando gli squilibri che esistevano e privilegiando il concetto di meritocrazia». Non sarà facile dare una boccata d'ossigeno ai conti dell'Atac in profondo rosso da tempo. Tosi non nega che si è ancora lontani per parlare di uscita del tunnel, ma qualche risultato è stato raggiunto. La terza trimestrale di Atac ha infatti fatto registrare un miglioramento del margine operativo lordo di circa 23 milioni di euro rispetto al budget 2011. Un risultato, ha spiegato l'ad di Atac «che deriva anche da una fortissima riduzione dei costi, pari a circa 52 milioni di euro». Quello che sta facendo oggi l'azienda è, oltre la vendita degli immobili, rimodulare con gli istituti di credito l'indebitamento oggi in prevalenza a breve termine. Risanare significa tuttavia anche recuperare i ricavi. Nel Piano industriale è scritto a chiare lettere: «Intensificare la lotta all'evasione attraverso una sinergia tra i settori della distribuzione dei titoli di viaggio e l'attività di verifica». Di più, per ora, non è dato sapere. Pare che l'Atac stia pensando ad una campagna di comunicazione per gli utenti e a degli strumenti di disincentivazione all'evasione soprattutto per gli utenti degli autobus. Per quanto riguarda, infine, le ferrovie concesse (Roma-Lido, Roma-Viterbo, Termini-Giardinetti), Tosti ha fatto sapere che c'è un impegno della Regione a prorogare di un anno l'attuale trasferimento ad Atac (94 milioni di euro) per la gestione di queste ferrovie. In attesa di una ridefinizione complessiva del contratto di servizio.

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