Agente immobiliare e truffatore
Sempliceil meccanismo truffaldino: l'arrestato, per la propria professione, riceveva da normali cittadini un mandato a vendere le loro case a un prezzo stabilito. Incarico che veniva svolto in modo «meno fedele»: in alcuni casi l'arrestato, invece di vendere le case, le affittava a ignare vittime (tenendone all'oscuro i proprietari e trattenendo per sé gli affitti), dalle quali si faceva spesso consegnare ingenti caparre che poi non restituiva. In un caso, di fronte alle rimostranze di una cliente, la restituzione avveniva con assegni tratti dal conto corrente della moglie, di cui falsificava la firma e che risultavano non incassabili. Altre volte il reo proponeva in vendita le abitazioni a un prezzo di gran lunga inferiore a quello richiesto dai proprietari, rendendo così l'affare estremamente appetibile per gli aspiranti compratori che, pertanto, versavano cospicui anticipi per la compravendita, indebitamente trattenuti dal gestore dell'agenzia che, ovviamente, non concludeva poi alcun rogito. Le truffe, realizzate tra il 2010 e il 2011 e denunciate a diverse forze di polizia, hanno determinato una articolata informativa della Stazione di Nuovo Salario, avallata dalla procura che ha disposto i domiciliari.