Nuova Tiburtina a tutta velocità
Una grande galleria sospesa sopra ai binari lunga 300 metri e larga 60. È già stata ribattezzata la «stazione ponte», con il suo suggestivo boulevard sopraelevato che collega Pietralata al Nomentano. Dopo tre anni di lavori (costo 170 milioni) è stata aperta la nuova stazione Tiburtina, la prima in Italia per l'alta velocità. Al posto delle pareti c'è una vetrata che si affaccia sui binari. Per capire l'importanza di questa mega-struttura basta citare le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «È un'opera splendida, una di quelle prove, in questo momento critico, che abbiamo bisogno di dare all'Europa, al mondo e a noi stessi. E che serve a dimostrare la nostra straordinaria capacità di innovazione». Ieri mattina sono accorsi veramente tutti: oltre al Capo dello Stato c'erano il ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera, il sindaco Alemanno, la governatrice Polverini, il presidente della Provincia Zingaretti, il leader dell'Udc Casini, il presidente del Comitato per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia Giuliano Amato e, ovviamente, l'ad di Fs Mauro Moretti. Mentre all'interno della stazione si inauguravano i nuovi locali (ancora vuoti), fuori in strada un centinaio di manifestanti urlavano la loro rabbia. C'erano i parenti delle vittime della strage di Viareggio, un gruppo di lavoratori dei treni nottoruni licenziati e alcuni No-Tav. Il dispiegamento imponente di forze dell'ordine ha impedito ai contestatori di avvicinarsi. I treni veloci inizieranno ad aumentare dalle prossime settimane. L'obiettivo è di arrivare a 140 convogli Frecciarossa e Frecciargento, 38 treni a lunga percorrenza di cui 5 con fermata, 290 regionali. Alcuni treni fermano già ora e, tra 15 giorni, saranno una ventina, dopodiché «vedremo lo sviluppo della clientela», ha spiegato l'ad di Ferrovie. La stazione Termini, che ha una capacità di 700 treni, rimarrà lo snodo centrale della città. A fugare i dubbi è stato lo stesso Moretti: «I treni a Termini saranno sempre tantissimi perché la domanda è molto alta. Tiburtina accrescerà il proprio ruolo. Poi sarà il mercato a decidere». Al momento però, il lungo boulevard sopraelevato, il vero cuore della nuova Tiburtina ideato dall'architetto Paolo Desideri, resta vuoto. Bisognerà aspettare alcuni mesi per l'apertura di ristoranti, bar e negozi. Ferrovie infatti deve ancora individuare tramite un bando europeo il gestore della stazione (come Grandi Stazioni a Termini). L'innovazione architettonica che colpisce subito l'occhio sono gli otto spazi sospesi in aria (assomigliano a grandi bolle) che ospiteranno negozi e servizi. I passeggeri, però, non saranno obbligati a passare attraverso la galleria. Ai treni si può accedere anche dal piano terra o dal tunnel della metro. Sul lato Nomentano è stata posizionata una stele alta 20 metri da 13 tonnellate con inciso il discorso che Cavour pronunciò in Parlamento il 25 marzo 1861. Il Capo dello Stato l'ha scoperta con un gesto vigoroso. Un segno tangibile di quella speranza di sviluppo che questa stazione incarna.