La Casa della moda nasconde un rebus
L'assessorealle Attività Produttive, Davide Bordoni, ha presentato una memoria a doppia firma (con la collega Rosella Sensi) sull'argomento che sembrerebbe iniziare concretamente un difficile e lungo iter burocratico. Ma è già rebus. Nel documento, infatti, scompare del tutto AltaRoma, la società consortile che organizza le sfilate capitoline di alta moda (in cui il Comune ha circa il 20% delle quote). Eppure la Casa della moda dovrebbe sorgere proprio per ospitare quelle sfilate, oltre che laboratori, archivi ed eventi. E nella bozza della memoria di giunta AltaRoma c'era. Ma nel documento presentato ieri agli assessori è scomparsa nel nulla. La Sensi non parla. Bordoni conferma e annuncia: «Non c'è ma in futuro entrerà nel progetto». Ma cosa sta accadendo? Non è che il Comune vuol seguire le orme della Regione che a luglio scorso ha annunciato di non voler più partecipare economicamente ad AltaRoma? Eppure Alemanno, all'indomani dell'esternazione della Polverini, aveva confermato di voler essere della partita, rinnovando la sua stima nell'operato del presidente Silvia Venturini Fendi. Che, senza grandi clamori e polemiche, sta lavorando con buoni risultati: bilanci in attivo, sponsor sempre motivati nonostante la crisi, e molti giovani stilisti sotto i riflettori. E allora c'è qualcosa che non torna, anche alla luce delle difficoltà in cui è costretta a lavorare AltaRoma (il cda è stato rinviato al 6 dicembre e ancora non si sa quali fondi saranno a disposizione per le manifestazioni del 2012). Che si stia già pensando al «dopo», a un organismo diverso dalla società consortile? Oppure ognuno pensa di andare per la propria strada organizzando eventi in proprio? Il rebus si fa più fitto. E mentre la giunta dà il via al progetto Bordoni-Sensi è già scontata la battaglia di Legambiente alla Casa della moda (che dovrebbe sorgere a Villa Ada nelle ex «Scuderie Savoia»). C'è però una certezza: un gruppo tecnico di lavoro metterà nero su bianco un progetto di prefattibilità della struttura da dedicare alla «Casa». Coordina l'«Unità di Sviluppo e Promozione della moda» (nei prossimi giorni forse capiremo di cosa si tratta), assieme a Sovrintendenza e Zètema cultura. L'iter è partito. Stiamo a vedere dove ci porterà.