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Nel Pdl è battaglia politica sui conti

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Unassessore al bilancio che non è un politico stringe sempre troppo la cinghia a chi, con le poche risorse a disposizione, punta a mantenere le promesse al proprio elettorato. Anche stavolta, quindi, in Campidoglio si respira un'aria di battaglia all'interno della maggioranza che si concluderà probabilmente stanotte. La seduta dell'Assemblea capitolina per discutere e approvare il faticoso assestamento di bilancio andrà avanti oggi ad oltranza. E se l'opposizione ha già promesso una guerra senza frontiere, non solo perché, come ha sottolineato il capogruppo Pd, Umberto Marroni, «la manovra che è arrivata in discussione in zona cesarini, nell'ultimo giorno utile previsto per legge», all'interno del Pdl si registra più di un mal di pancia. Definanziare le opere pubbliche «minori» può innescare una miccia esplosiva. Al di là delle grandi infrastrutture, come la realizzazione della metropolitana, per i consiglieri capitolini diventano vitali le piccole opere nei municipi di riferimento. Una rotatoria o un nuovo parco giochi possono significare la rielezione o meno al Palazzo Senatorio. E già perché oltre ai conti di bilancio, in Campidoglio si sono cominciati a fare quelli elettorali. La speranza che l'Assemblea capitolina rimanga a 60 consiglieri è davvero ridotta al lumicino. Questo significa non solo che ci saranno probabilmente 12 consiglieri in meno, considerato che al momento la legge impone che l'assemblea sia composta da 48 eletti, ma che per entrare serviranno migliaia di voti. Un conto quindi da preparare a suon di rotatorie, parchi giochi, marciapiedi e, in generale, a tutto ciò che può portare anche un voto in più. Di questo certamente si parlerà tra i banchi di maggioranza e opposizione. Sus.Nov.

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