L'arredo urbano trova la Vocazione

E,ancora, agenzie per lo sviluppo del partneriato pubblico e privato, teleassistenza per anziani con braccialetti biometrici. Sono solo alcuni degli innovativi progetti premiati da Vocazione Roma, l'associazione di creativi, costruttori e imprenditori under-40 che cerca di mettere in rete le idee e le energie più fresche per cambiare il volto della città. Ricucendone nell'insegna dell'innovazione il tessuto socioeconomico e urbanistico, con interventi a consumo zero di nuovo suolo. E a costo zero. «Non chiediamo un sostegno pubblico», spiega Simone Santi, cofondatore dell'associazione. «Tutti i progetti che hanno partecipato al concorso sono pensati per essere sostenibili in un tempo limite di tre anni: chiediamo solo un contributo all'avvio di impresa». In cambio, si aiuterà l'innesto di energie nuove nel città antica per definizione. La piattaforma di Vocazione Roma, spiega il presidente Elisabetta Maggini, «si compone di cinque azioni principali: ricucire il tessuto della città riutilizzando 1,3 milioni di mq di immobili in disuso; rigenerare gli spazi comuni, con il coworking, la condivisione degli spazi lavorativi; formare un polo delle start-up giovanili; creare hub dell'inclusione e il Palazzo della Creatività e delle Innovazioni». Le mosse in questione, sottolinea la Maggini, non «sono i dieci comandamenti». Sono piuttosto, proposte della Roma giovane e creativa per trasformare la città in una metropoli moderna e internazionale. Facendola riappropriare, come spiega Simone Santi, «della sua naturale, grande capacità di attrazione internazionale». Valerio Maccari