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Se l'urbanistica è dolce come il Miele

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Èconsigliere regionale della lista Polverini. Per dieci anni, fino al 2007, è stato sindaco di Valmontone. Anche consigliere provinciale. È vulcanico. Da primo cittadino decise di non far pagare l'Ici a chi avesse balconi fioriti. Ha sempre avuto un amore smisurato per le costruzioni. Attualmente è membro della Commissione Urbanistica regionale e, contemporaneamente, assessore all'Urbanistica di Valmontone. Anzi, precisamente, «delegato del sindaco all'Urbanistica». «Ma è la stessa cosa di assessore», spiega lui stesso. Sulla carta sembra un conflitto d'interessi. «Ma quale conflitto, i consiglieri regionali possono fare tutto», assicura Miele. Però il decreto legislativo numero 267, cioè il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, all'articolo 65, comma 1, recita: «Il presidente e gli assessori provinciali, nonché il sindaco e gli assessori dei comuni compresi nel territorio della Regione, sono incompatibili con la carica di consigliere regionale». Ma c'è un'altra questione, più rilevante. La Regione Lazio ha compiti di valutazione e controllo di progetti e opere costruite dai Comuni. Come fa un consigliere che deve controllare l'urbanistica dei Comuni a essere responsabile dell'urbanistica di un Comune? Miele lo sa. Tanto che sul suo sito internet scrive: «Sono stato chiamato ad occuparmi del punto programmatico più importante dell'amministrazione: riqualificare la città per renderla ancor più bella. Per fare questo prometto il mio impegno anche all'interno della Commissione urbanistica della Regione di cui sono componente. In pochi mesi a Valmontone avremo decine di cantieri». Come a dire: macché conflitto, il doppio incarico è una risorsa. Alberto Di Majo

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