Alemanno: Capitale a rischio mafia
La Capitale sta andando incontro al rischio mafia, ovvero ad una grande saldatura tra il crimine organizzato come camorra e 'ndrangheta con bande che già operano sul territorio di Roma ma ad un livello limitato. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno al termine dell'incontro che ha avuto al Viminale con il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, incontro focalizzato proprio sull'emergenza sicurezza a Roma all'indomani della duplice esecuzione avvenuta a Ostia. Il primo cittadino della Capitale ha detto "temo che ci siano o possano esserci contatti tra il grande crimine che ha comprato pezzi di economia romana e che per ora si è limitato al riciclaggio di capitale sporchi e le bande che operano sul territorio nell'ambito per ora del solo controllo dello spaccio della droga. Droga che arriva sicuramente attraverso le grandi organizzazioni criminali ma che poi è affidato unicamente alla gestione di queste bande territoriali. Noi dobbiamo evitare che questa saldatura si concretizzi, e va fatto rapidamente e con un maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine ed anche con una rafforzata attività di intelligence". BANDE E COSCHE Alemanno, per sottolineare ancora questa differenza tra i due fronti ha detto "le pistole, il loro uso, portano alle bande territoriali", sottolineando così che questi episodi di violenza sono limitati all'attività di bande locali, ma il rischio saldatura con il grande crimine è dietro l'angolo. Due livelli diversi quindi di criminalità, "dobbiamo fare in modo che non trovino occasioni di contatto e diventino un'unica cosa. Il sindaco ha anche in qualche modo replicato a quanto detto ieri dal prefetto di Roma, che aveva parlato di guerra tra bande locali, ed ha detto "temo che sia qualcosa di più, cioè che ci sia volontà da parte di qualcuna di queste bande di affermarsi e governare sul territorio", così da accreditarsi come punto di riferimento per il grande crimine che voglia fare un ulteriore salto di qualità nella Capitale. Alemanno, ha detto inoltre "non possiamo permetterci il rischio che Roma sia in mano alla criminalità. Preferisco alzare i toni piuttosto che minimizzare. Al ministro ho chiesto la massima collaborazione, e mi è stata garantita. Non ci possiamo permettere che Roma appaia come una città criminale". Il primo cittadino ha insistito molto sul fatto che si sia davanti ad una sorta di bivio, ovvero al tentativo di bande locali di fare un passo in avanti, "meglio prevenire, meglio più controlli che avere una città a rischio". CUORE ROMANO Alla luce anche degli ultimi fatti di sangue a Roma, è chiaro che "L'emergenza c'è: dobbiamo dare una riposta forte ed il ministro ha promesso più uomini, più mezzi ed un maggiore coordinamento di tutte le forze che devono contrastare la criminalità organizzata", ha detto il sindaco che ha spiegato di aver trovato "un ministro molto attento e sollecito che mi ha detto di avere un cuore romano che batte forte". Anche per questo, ha continuato il sindaco, "mi ha dato massima disponibilità ed attenzione a affrontare le difficoltà e l'emergenza sicurezza a Roma". LOTTA AL RACKET Alemanno ha detto anche che un altro fronte su cui si lavorerà è quello relativo al "pizzo", perché "ci sono segnali dell'esistenza del racket a Roma ma non ci sono denunce specifiche e quindi bisogna lavorare in tal senso per capire e contrastare". Infine ha annunciato per i prossimi giorni la firma del "terzo patto per Roma sicura" che vedrà coinvolte tutte le istituzioni competenti, come Prefettura, Questura e Campidoglio.