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Niente accordo. Si va alle primarie

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IlPd Lazio resterà così commissariato e senza segretario fino all'anno nuovo, quando si celebreranno le primarie. Ieri si è riunito il coordinamento regionale dei democratici nel corso del quale il commissario Chiti ha dovuto prendere atto della mancanza dell'unanimità sulle procedure per l'elezione del segretario regionale. Nell'assemblea del Pd Lazio, convocata per domani all'Hotel Ergife Chiti comunicherà l'indizione delle primarie, probabilmente per il 5 febbraio. Decisivo è stato il veto di una parte di AreaDem che fa capo a Dario Franceschini. Zanda, nonostante la presa di posizione di una parte della componente che fa capo alla Valentini - a favore dell'elezione in assemblea del nuovo segretario, è stato categorico: «Senza un candidato unico si vada alle primarie». Chiti non ha così potuto far altro di prendere atto della mancanza di unanimità sul metodo d'elezione. Il popolare Enrico Gasbarra, candidato segretario in pectore, già in mattinata aveva espresso l'opportunità di andare alle primarie in caso di assenza di un'intesa ampia, commenta: «È ottima la scelta di Chiti di indire le primarie. Da tempo ho ritenuto questo strumento l'unico in grado di farci uscire dallo stallo e di ridare forza al nostro partito. Mi auguro procedure e adempimenti snelli e veloci. Ringrazio chi ha lavorato per comporre un quadro unitario». Il presidente della Provincia Zingaretti propone le primarie anche per scegliere il candidato sindaco. Favorevole anche il consigliere regionale di area lettiana Marco Di Stefano: «La scelta delle primarie è un'ottima soluzione. Saremmo stati disponibili a trovare una quadra in assemblea ma non è stato possibile per le posizioni di pochi che hanno anteposto cavilli all'interesse generale».D.D.M.

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