Nella città del Tango batte il cuore di Roma
«Eternamente tua». Non è scelto a caso il nome della mostra fotografica inaugurata ieri in piazza San Martin dal ministro del turismo di Buenos Aires, Hernan Lombardi, l'ambasciatore d'Italia, Guido Walter La Tella e il delegato del sindaco di Roma al turismo, Antonio Gazzellone. Trentotto scatti Nikon dei luoghi più significativi della città eterna. Trentotto pannelli per dire che Roma c'è, anche in Argentina dove la metà della popolazione ha orgini italiane. Lo si comprende dallo sguardo delle persone che si sono fermate davanti alle maxi fotografie. In molti si leggeva la nostalgia, in qualcuno commozione. Un legame profondo tra Roma e Buenos Aires che si avverte nell'entusiasmo con il quale è stata accolta la delegazione capitolina e dal fatto, non secondario, che all'inaugurazione della mostra dedicata a Roma Capitale quasi tutti i partecipanti dopo aver cantato l'inno argentino non hanno avuto alcuna difficoltà a cantare anche quello italiano. «Siamo qui per volontà del sindaco Alemanno e dell'Assemblea capitolina - ha detto Gazzellone all'inaugurazione della mostra che durerà 15 giorni - c'è la volontà di ribadire che Roma è davvero Caput Mundi, città aperta e cosmopolita pronta ad accogliere i cittadini del mondo e di rinsaldare il profondo legame con l'Argentina. Basta pensare che da pochissimo tempo Alitalia ha potenziato i voli diretti e abbiamo avuto a Roma un incremento di turisti argentini del 2%. Questo significa che per il turismo capitolino l'Argentina rappresenta un mercato dalle potenzialità enormi. Il nostro legame con Buenos Aires poi - continua il delegato del sindaco - verrà confermato da questa mostra. Grazie alla Nikon i pannelli fotografici andranno all'asta e il ricavato destinato a finanziare corsi di italiano per i figli di immigrati di seconda e terza generazione all'istituto di cultura italiano di Buenos Aires». Un atto simbolico questo, apprezzato, da chi ha ancora il cuore in Italia e nella capitale. La proiezione di «Omaggio a Roma» di Franco Zeffirelli «è stato proprio un colpo basso», ha commentato commosso un romano che dal 1953 vive a Buenos Aires, «mi è venuta nostalgia della mia città. È dal 1999 che non vengo in Italia, ma dopo queste immagini penso proprio di tornare presto a Roma. La città dove sono nato e che tengo nel «corazòn».