Tra attesa e festa Roma diventa Capitale
Bandiere giallorosse con la scritta Spqr e quelle italiane, insieme, nell'anno della celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia e dei 140 anni di Roma Capitale, in una giornata che fa già storia. Sullo sfondo Palazzo Chigi e in piazza Colonna, assessori, consiglieri, parlamentari e dirigenti del Pdl. Un breve saluto del sindaco Alemanno, poi alle 12 in punto il primo cittadino varca la soglia di Palazzo Chigi. Il nuovo governo Monti ha infatti deciso di tenere a battesimo il secondo decreto attuativo della riforma di Roma Capitale. Nell'ultimo giorno ultile per la sua approvazione in seno al Consiglio dei ministri. Il clima fuori Palazzo Chigi è di festa. Il senatore Cutrufo, primo firmatario della legge, attende spiegando a giornalisti e consiglieri l'iter della legge, i coordinatori Pdl regionale Piso e romano Sammarco, il presidente del Consiglio comunale Pomarici e ancora, presidenti di Municipio, consiglieri capitolini, presidenti di Commissione. L'attesa poi si fa più lunga del previsto e l'annuncio dell'annullamento della conferenza stampa fa scurire più di un volto. Due ore e poco più dove il futuro amministrativo e politico della Capitale è rimasto, comunque, appeso a un filo. Poi Alemanno esce, insieme alla presidente della Regione, Polverini e commenta soddisfatto: «Ce l'abbiamo fatta. Adesso la strada è tutta in discesa». Via libera dunque dal governo Monti allo schema del decreto legislativo che affida poteri e competenze all'ente speciale di Roma Capitale. Due a questo punto le procedure da portare a termine parallelamente entro 90 giorni. Il conferimento delle deleghe di gestione e amministrazione da parte delle competenze delo Stato, come ad esempio quelle in materia di Protezione Civile e per la valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali. L'iter, in questo caso, prevede il passaggio in Conferenza Stato-Regioni, alle commissioni bilancio di Camera e Senato, alla "bicameralina" del federalismo fiscale. Discorso a parte, invece, per le deleghe che la Regione dovrà conferire a Roma Capitale, soprattutto in materia di urbanistica, trasporti e commercio. In questo caso il Consiglio regionale dovrà decidere come e quanto trasferire a Roma. Da definire, invece, il numero dei consiglieri comunali, ad oggi fermo a quanto stabilito dal Testo unico degli enti locali e dunque a 48 eletti e 12 assessori. Una battaglia questa da combattere in Parlamento e sulla quale non è detta ancora la parola fine. (foto Gmt)