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Spiegel contro la Lupa: "Un falso medievale"

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La Lupa capitolina esposta ai Musei Capitolini

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Ancora un articolo che prende di mira l'Italia, stavolta uno dei simboli della romanità, la Lupa Capitolina. Lo Spiegel, settimanale tedesco, attacca senza mezzi termini il leggendario simbolo delle origini di Roma, definendolo un falso, o meglio, «un'imitazione» medievale, forse di un maestro spagnolo. Più che rilevare una querelle vecchia di qualche anno, il settimanale, quasi a sottolineare che i rapporti tra Italia e Germania non sono così rosei, se la prende con chi ha redatto la didascalia dell'opera che riporta solo la data del V secolo a.C. e che indurrebbe in errore i turisti. Pronta la replica della Soprintendenza comunale del Campidoglio: «La didascalia sarà integrata». L'attacco è alla didascalia e alle guide turistiche che «scrivono che il simbolo della città eterna dovrebbe avere 2500 anni. Ma non è così». Già l'ex sovrintendente capitolino Adriano La Regina, nel 2006 scriveva che la Lupa è un'opera «bronzea di epoca medievale» non risalente quindi al V secolo a.C. ma di molto posteriore, come dimostrato da esami di laboratorio al radio carbonio. A suffragio di tale tesi, anche la tecnica con cui è stata realizzata la Lupa, a cera persa a getto unico, tipica del Medioevo, come ha dimostrato la storica dell'arte e restauratrice Anna Maria Carruba.  Insomma, «negare tutto non aiuta», sentenzia Spiegel. Il soprintendente comunale Umberto Broccoli risponde con un gioco di parole: «È falso parlare di falso. Che possa essere un'opera medievale è un'ipotesi suggestiva che avuto e ha un certo seguito fra gli studiosi. La datazione sembrerebbe riferibile al XII-XIII secolo. Altri studiosi continuano, però - ribadisce - a collocare la Lupa nella data tradizionale del V secolo avanti Cristo. Nelle piante medievali Roma era rappresentata come un leone e pensare al Medioevo per la Lupa Capitolina nulla toglierebbe al valore dell'opera: anzi rafforzerebbe la vitalità dell'idea di Roma rappresentata dal simbolo legato alle sue origini». La Soprintendenza corre ai ripari e promette che la didascalia incriminata verrà integrata con le ipotesi che vedono l'opera datata al Medioevo. Se lo augura anche Adriano La Regina: «Ci sono state fortissime resistenze in ambienti accademici e amministrativi su questa faccenda. Ma i nuovi strumenti tecnologici dimostrano che la Lupa risale al XIII secolo, c'è poco da discutere. Solo col Medioevo, ed è il caso di questa opera, nasce la fusione a getto unico». Non è la prima volta che il settimanale tedesco attacca l'Italia: il 19 settembre venne pubblicato il virgolettato dell'indiscrezione circa il presunto commento che il presidente del Consiglio avrebbe fatto al telefono con Gianpaolo Tarantini su Angela Merkel. Il giorno prima, sotto il titolo, "Ciao Bella!" Il declino del più bel Paese del mondò, l'illustrazione dello statunitense Dan Adel in copertina ritraeva un Berlusconi gondoliere in piedi sullo Stivale tra due belle sirene. Nel 2008 un articolo sosteneva che gli italiani in Germania sono particolarmente inclini a comportamenti illegali. Ed era il 2000 quando il settimanale se la prese con l'organizzazione del Giubileo scrivendo che l'accoglienza per i pellegrini stranieri non era adeguata. La copertina che ha fatto più discutere è del 1977: un grande piatto di spaghetti conditi da una pistola sotto il titolo "Italia paese delle vacanze".  

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