Opere pubbliche più veloci Niente deleghe sul mattone
Domani il Consiglio dei ministri voterà il secondo decreto su Roma Capitale. Di fatto si apre la grande partita sui poteri che la Regione dovrà, o meglio, vorrà trasferire al Campidoglio in materia di ambiente, industria e commercio, turismo e protezione civile, ma soprattutto trasporto pubblico locale e urbanistica. Sarà la Regione, con una legge, a stabilire quali deleghe trasferire alla Capitale, ed è facile prevedere un durissimo scontro in materia di edilizia privata. Il Campidoglio, infatti, secondo uno studio preliminare della commissione Federalismo fiscale Roma Capitale presieduta da Marco Di Stefano, sarà in grado di velocizzare le opere pubbliche e potrà decidere in piena autonomia sull'edilizia residenziale pubblica (case 167). Sull'edilizia privata, invece, la Regione a quanto pare ha deciso di non concedere nemmeno una briciola mantenendo di fatto il potere di controllo sul piano regolatore generale della Capitale e sulle eventuali varianti. Nello studio preparato dalla commissione regionale, vengono individuate 163 funzioni amministrative potenzialmente trasferibili a Roma Capitale. Una di queste è la possibilità di acquisire «funzioni e compiti amministrativi relativi all'adozione diretta delle varianti dei progetti di opera pubblica previsti nel piano urbanistico generale senza necessità di comunicazione ex art. 50 bis». Un altro esempio di accelerazione potrebbe essere l'esercizio di funzioni che riguardano l'approvazione «di strumenti urbanistici senza il preventivo nulla osta provinciale». Di fatto il Comune scavalca definitivamente l'ente intermedio. Oppure «l'approvazione del piano regolatore» per quanto riguarda l'edilizia pubblica residenziale. Sull'edilizia privata, invece, non vengono contemplati poteri da cedere al Campidoglio. «Si tratta di ipotesi che dovranno essere discusse in Consiglio e su cui andrà trovato un accordo politico - spiega Di Stefano - L'idea è che la Regione torni a legiferare e le funzioni amministrative vengano esercitate da chi sta più vicino ai cittadini». Il primo confronto tra Comune, Provincia e Regione si avrà già tra una settimana quando sarà formato il comitato tecnico-politico tra questi enti che forniranno pareri alle commissioni parlamentari, alla Conferenza Stato-Regioni e alla bicameralina sul Federalismo. «Su certi temi, come il turismo, il trasferimento di poteri sarà totale - spiega il presidente della commissione Roma Capitale Francesco Smedile - su altri si aprirà un confronto tra i vari enti».