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Il presidente degli avvocati escluso dalla Cassa per morosità

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Il numero uno dei legali non versò 999 euro: respinto il suo ricorso

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Èstato escluso dal Comitato dei Delegati della Cassa per ineleggibilità, a motivo di morosità contributiva inerente l'anno 2002, per una cifra pari a 999,66 euro. Un'omissione relativa al contributo soggettivo e integrativo «ritualmente contestata all'interessato, ai sensi dell'articolo 10 del Regolamento delle sanzioni». Parla chiaro l'ordinanza del Tribunale civile del 14 ottobre, che mette nero su bianco la vicenda legata al numero uno dell'Ordine degli avvocati, bocciando il ricorso presentato dall'avvocato sulla questione. «La Commissione, all'unanimità - si legge nell'ordinanza - rileva che, dalle attestazioni pervenute dalla Cassa per gli avvocati, per Antonio Conte risulta un debito contributivo che la Cassa ha ritualmente contestato e che non risulta regolarizzato alla data del 29 novembre 2008 e, per l'effetto, dichiara la non eleggibilità del candidato». Secondo una norma interna, infatti, non è candidabile, e quindi non eleggibile, l'iscritto cui sia stato già contestato il debito contributivo e che non abbia provveduto alla tempestiva regolarizzazione entro il termine ultimo per la presentazione delle candidature. Non è, quindi, eleggibile il candidato la cui morosità sia stata per così dire formalizzata e ufficializzata attraverso l'attivazione della procedura ex articolo l0 del Regolamento per la Disciplina delle Sanzioni. Per la verità, non è la prima volta che il nome dell'avvocato Antonio Conte, legale anche della As Roma, si lega a casi del genere. Anche uno dei componenti della lista a suo nome, eletto al Consiglio dell'Ordine, l'avvocato Alessandro Graziani, è stato escluso perché ritenuto ineleggibile. Inserito in lista, dunque, pur sapendo che non poteva essere candidato. Il Consiglio Nazionale Forense, infatti, con il provvedimento del 26 luglio scorso, accertata l'ineleggibilità di Graziani, per il suo ruolo ricoperto di componente della Commissione d'esame nei due anni prima delle elezioni, ha dichiarato l'illegittimità della sua proclamazione nell'ambito delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Roma nel biennio 2010-12. Dopo un anno e mezzo, l'avvocato Graziani è stato escluso dal Consiglio dell'Ordine e la decisione del Consiglio specifica espressamente che la sua illegittima partecipazione alle elezioni ha influenzato l'esito delle elezioni, ovviamente in favore della lista Conte. E ora si replica, con il presidente Antonio Conte dichiarato ineleggibile alla Cassa forense.

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