La differenziata non va
Saràche non si rendono conto del pericolo che sta correndo la Capitale, sarà che i camion della raccolta sono troppo distanti. O sarà che i romani vorrebbero vedere bollette più basse in cambio di una maggiore attenzione verso l'ambiente. La differenziata, insomma, non riesce a decollare e l'Ama è costretta a ripristinare qualche cassonetto «normale». IlTempo li aveva già scovati all'Aurelio. Ma eccoli rispuntare anche al Laurentino e al Tuscolano. Il loro ritorno, però, fa sapere Ama, questa volta sarà seguito da quello degli accertatori. Quindi occhi a separare bene la carta dalla plastica. L'azienda ha deciso di triplicarli. Il giro di vite inizierà lunedì dal Tuscolano, dove arriveranno 39 agenti accertatori per stanare residenti e commercianti che non si curano della differenziata ma perseverano nell'abbandonare i rifiuti in strada o vicino ai cassonetti di «tal quale» (per l'indifferenziata). Gli operatori, muniti di pettorina identificatrice, batteranno l'intero quartiere, in particolare le strade segnalate dagli stessi cittadini virtuosi, per due settimane in doppio turno, mattina e sera, e spiccheranno sanzioni (dai 100 euro per il sacchetto abbandonato ai 250 per i rifiuti ingombranti) nei riguardi dei trasgressori, cui si potrà risalire anche aprendo e visionando gli scarti domestici. Una novità che risponde alle esigenze di decoro delle sedi stradali, spiegano dall'azienda, e non a una diminuzione delle percentuali di differenziata. Un'abitudine, quella di differenziare i rifiuti domestici, difficile da instillare. È un fatto, del resto, che in alcuni quartieri già oggetto della sperimentazione della raccolta duale spinta, l'Ama sia stata obbligata a ricollocare i vecchi cassonetti dell'indifferenziata, quelli neri o verdi per intenderci. È successo, per esempio, al Tuscolano, all'Aurelio e a Marconi, all'Eur. Partendo dal X Municipio, sono gli stessi residenti a segnalare, tra le strade più critiche, via Stolone, via Mummio e via Stilicone: nonostante i contenitori di «tal quale» fossero stati rimossi per promuovere pratiche più virtuose, l'Ama si è vista obbligata a ricollocarli per evitare situazioni di evidente degrado urbano. Stessa soluzione anche per il quartiere Aurelio-Irnerio, nel XVIII Muncipio. Sono stati riposizionati in totale 25 cassonetti per la raccolta degli scarti alimentari e dei materiali non riciclabili. La differenziata all'Aurelio era inizia quasi un anno fa. Anche qui, come altrove, le principali critiche mosse da residenti e commercianti riguardavano l'eccessiva distanza dei punti mobili di raccolta dell'umido, gli orari troppo rigidi, l'impossibilità per anziani o disabili di avvalersi del servizio. Infine, il «caso Marconi» nel XV Municipio. Rimossi circa un anno fa, sostituiti all'epoca dai vari punti di raccolta mobile, l'Ama si è vista obbligata a riproporre i contenitori neri, in particolare vicino alla Magliana, in via Oderisi da Gubbio e in via Grimaldi. Intenzione dell'Ama è però di inasprire controlli e multe. Un provvedimento che, precisa l'azienda, si inserisce comunque in un contesto già virtuoso: «In nessun modo Ama torna indietro su scelte che stanno dando ottimi risultati - ha motivato il presidente di Ama, Piergiorgio Benvenuti - Gli ultimi dati in nostro possesso attestano nei sei quartieri coinvolti con il modello duale da luglio 2010 (Prati Fiscali, Appio-Tuscolano, Tuscolano-Don Bosco, Laurentino 38, Marconi, Aurelio-Irnerio) percentuali di differenziata oltre il 50%, con punte del 63,5% a Prati Fiscali, del 57,8% all'Appio-Tuscolano e del 50,3% a Don Bosco». Quanto ai cassonetti di indifferenziata, «dei 1.800 ne sono stati rimossi 1589. È rimasto in strada quindi solo l'11%».