Il Pdl congela le trattative e rinvia i congressi locali
A rallentare anche il conteggio delle (troppe) tessere
Forse.E sì perché la mole di iscritti al Pdl è talmente ampia che gli uffici del partito sono ancora in alto mare nel conteggio e nell'inserimento dei dati. Sarebbe questo uno dei motivi per i quali i congressi di Roma e delle province per eleggere i nuovi segretari non si terranno più a fine mese ma, presumibilmente, entro gennaio o febbraio del 2012. Una decisione ancora «ufficiosa» ma sulla quale difficilmente si tornerà indietro. Oltre all'oggettiva difficoltà pratica di conteggio e verifica dei dati dei tesserati e del noleggio di un luogo idoneo allo svolgimento delle operazioni di dibattito e voto di decine di migliaia di persone, sul rinvio dei congressi pesa, non poco, anche l'incertezza su chi, come e cosa guiderà e rappresenterà il Pdl dopo le dimissioni di Berlusconi dal governo. Un fatto questo che non potrà non avere conseguenze nel partito, così come si attende chiarezza sulla data delle prossime elezioni. Affidare in questo momento la guida del partito della Capitale a una corrente piuttosto che a un'altra o trovare una sintesi, come si stava tentando con il Sammarco bis, rappresenta una strada troppo in salita. Meglio "congelare" lo status quo. A innervosire una parte del Pdl poi anche l'atteggiamento del sindaco Alemanno che non solo l'altroieri ha effettuato un sopralluogo con il presidente della Camera Gianfranco Fini ma che, anche ieri ha ribadito: «Bisogna fare una grande alleanza tra le forze alternative alla sinistra e il dialogo con il Terzo Polo è fondamentale così come lo è quello con la società civile e le associazioni, cioè tutto un mondo che non si ritrova nei valori della sinistra e che deve trovare un forte polo politico di aggregazione. Bisogna rilanciare il Pdl come partito e sviluppare una vasta politica di alleanze che non escluda nessuno pregiudizialmente. Dobbiamo superare i conflitti del passato e aprire una prospettiva futura per il 2013». Il riavvicinamento a Fini è guardato con sospetto sia da una parte degli ex An che ancora non perdonano all'ex leader di aver cancellato il loro partito, sia ai «berluscones» che considerano Fini il "traditore" numero uno. Intanto, per tenere alto il morale dei militanti e lanciare un forte messaggio di presenza del partito, sabato il Pdl tornerà in piazza con un gazebo in ogni municipio. Ad annunciarlo, Vincenzo Piso e Alfredo Pallone,coordinatore e vicario del Lazio del Pdl, Gianni Sammarco e Marco di Cosimo, coordinatore e vicario di Roma del Pdl.