Direttore ostaggio poi la rapina Presa la banda
Dagiugno ad agosto hanno colpito a Prenestino, Fidene e in un caso a Guidonia. Bottino: circa quattromila euro a colpo. Sette quelli accollati agli indagati, ma le indagini continuano per verificare la responsabilità di venticinque rapine in totale. L'altra mattina la sezione Criminalità diffusa della Squadra mobile ha arrestato tre presunti appartenenti al sodalizio. Si tratta di R.A. 33 anni, P.A. di 44 e C.L. appena ventenne, residenti al Casilino. Denunciate due persone ritenute complici: facevano i sopralluoghi, informavano sulla via di fuga del supermercato. Sequestrate tre pistole giocattolo senza tappo rosso, riproduzione di semiautomatiche, passamontagna e gli scooter rubati usati per le razzie: Yamaha Tmax e un Ktm super motard. Gli uomini del dirigente Mario Spaziani sono arrivati al terzetto partendo dall'arresto di uno della banda, preso dagli dai Falchi dopo l'irruzione nel supermercato di via di Passolombardo. Il secondo elemento che ha dato un'accelerazione alle indagini sono state le immagini riprese dalla telecamere di sicurezza all'interno dei locali. Durante il colpo, un rapinatore non ha fatto in tempo a infilare il copricapo prima che l'obiettivo lo riprendesse. Oppure, in un'altra occasione, all'uscita il malvivente se l'è tolto troppo presto. Si è rivelata decisiva anche una curiosità finita sotto la lente: i tatuaggi sul corpo dei presunti rapinatori: all'avambraccio e alla caviglia. Identificati, i poliziotti hanno mostrato le foto segnaletiche dei tre ai testimoni che avevano assistito alle rapine confermando il riconoscimento e lo stesso modus operandi. I rapinatori entravano pistole in pugno. Uno s'infilava subito nel gabbiotto del direttore per impedire che lanciasse l'allarme, mentre gli altri puntavano le casse. In un saso, non riuscendo ad arraffare il denaro con le mani, hanno usato i piedi: hanno preso a calci la cassa, l'hanno divelta portandosela via. Fab. Dic.