Scontri a San Giovanni Il Comune batte cassa
IlComune ha quantificato i danni da risarcire: 900mila euro. Sono le richieste che arrivano direttamente dai cittadini che si sono visti distruggere negozi, macchine, biciclette e moto parcheggiati in strada durante la manifestazione degli indignati. La richiesta degli avvocati di Campidoglio e Ama di costituirsi parte civile è stata accolta dalla X sezione penale del Tribunale di Roma nel corso del processo per direttissima nei confronti dei quattro manifestanti. L'udienza è durata pochi minuti ed è stata subito riaggiornata al 17 novembre per Giovanni Caputi (ancora in carcere) e al 5 dicembre per Stefano Conigliaro, Ilaria Ciancamerla e il romeno Robert Scarlat ai quali erano già stati concessi i domiciliari. Tutti e quattro devono rispondere di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Il romeno è accusato anche di avere provocato lesioni ai tre agenti. Per quanto riguarda gli altri arrestati in occasione degli scontri di San Giovanni i pm potrebbero richiedere il giudizio immediato. L'ammontare dei danni causati da black bloc e teppisti è stato inviato dal sindaco in una lettera al prefetto Pecoraro. Il totale esatto è di 890.698 euro. Alemanno ha spiegato che «essersi costituiti parte civile nel processo verso gli accusati di essere responsabili degli scontri di Roma è importante perché ci consente di difendere gli interessi della città». Le richieste di danni sono state inviate dai cittadini nell'ultimo mese al numero di telefono 06.67104801 istituito appositamente dal Campidoglio. Sono arrivate 126 chiamate, mentre all'indirizzo mail e al numero fax sono state presentate 87 richieste di risarcimento delle quali 60 riguardano automobili, motociclette e biciclette per un totale di 207.805 euro. Altre 21 domande sono relative a danneggiamenti di immobili o vetrine, serrande e insegne di negozi per un importo di 676.895 euro. Sei commercianti, invece, hanno dichiarato 5.997 euro di mancati incassi essendo dovuti restare chiusi per tutte le ore della manifestazione. Se il totale dei danni, come detto, è di circa 900mila euro, per conoscere l'esatto ammontare che sarà liquidato bisognerà aspettare le relative istruttorie. Il Comune è determinato a incassare questi soldi sotto forma di risarcimenti che saranno poi rigirati ai cittadini. Alemanno vuole che la sanzione sia da monito per il futuro: «Come ho più volte detto, la legittima espressione di un dissenso e di una protesta non può degenerare nel saccheggio della città e nel calpestare il diritto al vivere civile dei romani». Dar. Mar.