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I movimenti assediano il Campidoglio

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Violeremol'ordinanza di Alemanno». Ci risiamo. Dopo le tensioni di venerdì scorso in via XX Settembre gli studenti hanno intenzione di tornare in strada. Ma l'ordinanza che intendono violare molto probabilmente non ci sarà più. Non verrà prorogata. A quel punto gli universitari della Sapienza, ribattezzati «Ateneinrivolta», dovranno decidere se scendere ugualmente in piazza o meno. Ieri pomeriggio si sono riuniti davanti al Campidoglio assieme ai sindacati e ai movimenti di lotta per la casa. «Noi del governo Monti non ci fidiamo affatto, temiamo ulteriori tagli allo stato sociale e lo smantellamento del welfare - spiegano - Con questo corteo faremo sentire la nostra voce, anche contro l'ordinanza di Alemanno». I manifestanti che si sono riuniti al Campidoglio hanno chiesto «casa, reddito, dignità», come si leggeva su uno striscione esposto sotto al Palazzo senatorio, dove era appena iniziata la seduta dell'assemblea capitolina. I manifestanti, tra le altre cose, chiedono che venga ritirata proprio l'ordinanza del sindaco sui cortei, che non vengano privatizzate le municipalizzate, che «non sia svenduto il patrimonio di Atac» e che depositi e caserme vengano destinati alla realizzazione di case popolari e spazi pubblici. «Dai nidi all'univirsità la scuola pubblica non si arrenderà», si leggeva su un altro striscione esposto dagli studenti. Sono stati esposti anche altri striscioni, rappresentativi delle realtà presenti: «L'acqua è un diritto non una merce» del Coordinamento romano acqua pubblica; «Dai media all'università, la scuola pubblica non si arrenderà», di Usb. I comitati di lotta per la casa hanno esortato tutti a «trasformare il disagio in una mobilitazione comune». Nel corso dell'assemblea è stato acceso un fumogeno rosso sulla scalinata del Campidoglio. In piazza c'erano anche politici, come il consigliere provinciale Gianluca Peciola (Sel): «Nonostante l'esito dei referendum sta prevalendo la logica della svendita del patrimonio pubblico».

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