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Cotral salvata da una norma in extremis

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Stralciato il tetto sull'affidamento diretto

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Adesso,anche grazie all'intervento dell'assessore regionale ai Trasporti, Francesco Lollobrigida, l'articolo 34 bis «fa salvi gli affidamenti già deliberati». «In questo modo - spiega Lollobrigida - riusciremo a portare Cotral al pareggio di bilancio, cosa mai avvenuta prima». Avanti tutta, quindi, con il rilancio di Cotral, anche se, viene da chiedersi con quali soldi. La Regione, è vero, ha ricapitalizzato l'azienda che gestisce il trasporto pubblico locale con 27 milioni euro e, soprattutto, con la firma del nuovo contratto in house ha garantito 233 milioni di euro l'anno praticamente per dieci anni. Un contratto ben gradito alle banche, più che alla liquidità delle casse che, ricordiamo, attendono l'arrivo dei 400 milioni dovuti proprio dalla Regione. I problemi di Cotral tuttavia non riguardano soltanto il reperimento delle risorse ma anche la gestione interna e i rapporti con l'Atac, resi ancora più tesi proprio dai tagli al trasporto pubblico. Il cosidetto «controllo analogo», ovvero il regolamento del contratto in house che di fatto sottopone al nulla osta preventivo o successivo praticamente ogni atto del consiglio di amministrazione, è stato il primo punto di scontro tra il neo presidente Adriano Palozzi e la giunta. Un controllo così diretto da parte dell'assessorato di riferimento si traduce di fatto in un "commissariamento". «Nessuno vuole prevaricare o commissariare qualcuno, ci mancherebbe - replica l'assessore Lollobrigida - con Palozzi così come con l'amministratore delegato Surace ho un ottimo rapporto e tra noi il clima è sereno. Per quanto riguarda il cosiddetto controllo analogo è previsto nel regolamento del contratto in house. Tuttavia, per snellire le procedure stiamo già studiando dei protocolli attuativi, nessun componente della giunta vuole minare l'autonomia degli aspetti gestionali di Cotral». Un punto importante questo, per non dire strategico, anche per quanto riguarda i rapporti politici dentro e fuori le aziende del trasporto pubblico. Rapporti che servono ora a risolvere la querelle aperta proprio da Cotral nei confronti di Atac nell'aver proceduto con decreti ingiuntivi per il recupero dei crediti vantati sulla bigliettazione e la disdetta da parte dell'azienda capitolina dalla convenzione Metrebus proprio per la parte ceh riguarda la distribuzione del ricavato della bigliettazione unica. «Abbiamo aperto un tavolo e abbiamo avuto ampie e concrete rassicurazioni da parte di Atac di non uscire dal sistema di bigliettazione unica - ricorda ancora l'assessore regionale - Certamente la convenzione è da rivedere perché risale al 1997 ed ha carattere provvisorio. Indubbiamente sul sistema di bigliettazione ci sono alcune questioni inquietanti sulle quali occorre fare chiarezza ma il biglietto unico non è messo in discussione». La sfida per Cotral è ancora aperta. Risanare le casse di bilancio da una parte e, soprattutto, decidere su «cosa fare da grande». Agenzia unica? Nessuno al momento è in grado di dare una risposta certa. E questo la dice lunga.

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