Lo smemorato del fisco dimentica il 730 mentre fa fiction in tivù
Stanati 11 cantanti e attori furbetti come medici, notai e avvocati
o.È quello di un attore di fiction romano: non un vero e proprio vip eppure noto al pubblico del genere. Ha movimentato 4 milioni di euro sul suo conto corrente. Ma si è dimenticato di fare la dichiarazione dei redditi. «Lavoro troppo, me ne sono scordato» ha detto per giustificare la strana amnesia alla Guardia di Finanza che ha stanato anche un aiuto regista che abita a Canale Monterano e altri artisti furbetti. Ben 11 di manica stretta col fisco, in buona compagnia con altri professionisti: avvocati, notai, architetti, dentisti e medici. Otto le persone denunciate che avevano nascosto il 40% degli incassi. Senza dichiarare imposte superiori a 77 mila euro. È il resoconto provvisorio dell'attività di Polizia tributaria - ancora in corso - eseguita dai Reparti dipendenti dal Comando provinciale della Guardia di finanza. Hanno selezionato le posizioni più significative sulla base delle segnalazioni al numero di pubblica utilità «117» e dell'azione di intelligence. Grandi i numeri: 18 milioni e 600mila euro proposti per il recupero a tassazione ai competenti Uffici dell'Agenzia delle Entrate; quasi tre milioni (2 e 800mila) di Iva evasa. In tutta la provincia sono stati eseguite 59 verifiche fiscali, di cui 36 a Roma, che hanno riguardato quasi tutte le categorie professionali - dagli avvocati agli architetti, dai notai ai medici odontoiatri ed ai commercialisti - oltre agli 11 artisti, per lo più del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo. In qualche caso, specie in assenza di scritture contabili, sono stati di grande aiuto per le Fiamme Gialle gli accertamenti presso banche, poste ed altri intermediari finanziari, al fine di ricostruire il giro d'affari degli interessati. In tale ambito, sono emersi anche 15 «evasori totali», ovvero inottemperanti agli obblighi di dichiarazione delle imposte sui redditi, dell'Iva e dell'Irap. I casi più eclatanti sono quelli dell'artista scorderello e di un medico odontoiatra sottoposti a controllo da parte dei finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria della Capitale. Il primo, che abita a Roma, aveva dimenticato di presentare la dichiarazione annuale, dopo avere movimentato somme sul proprio conto corrente per importi ammontanti a circa quattro milioni e cinquecentomila euro, per cui non ha fornito spiegazioni convincenti circa la loro estraneità alla propria attività artistica. Il secondo, invece, aveva dichiarato duecentosessantatremila euro ma ne aveva in realtà guadagnati oltre tre milioni e cinquecentomila, pari ad un tredicesimo dei redditi effettivamente conseguiti. I controlli nei confronti dei lavoratori autonomi non sono ancora conclusi ed annualmente una significativa quota degli interventi delle Fiamme Gialle è rivolta anche a costoro, dopo aver proceduto ad un'analisi di rischio, che considera le risultanze agli atti dei Reparti, le segnalazioni pervenute al «117» e quelle delle diverse banche dati disponibili, soprattutto l'Anagrafe Tributaria. La notizia è stata accolta con un'ovazione sul web. I commenti si precano. «Si indignano se non arrivano i fondi dello Stato, ma quando devono pagare le tasse fanno gli gnorri». E ancora: «La vera riforma del fisco è fare pagare le tasse a tutti» si scatenano su internet i fan della Guardia di Finanza. «Bravi, fateli neri, e soprattutto fateli pagare!». Per molti il tormentone tv, che da mesi ci perseguita col faccione del «parassita» che non paga le tasse ha fatto veramente centro con questa operazione. E pare stiano arrivando messaggi di congratulazioni di semplici cittadini anche al colonnello Davide Cardia, "collettore" delle operazioni del Comando provinciale della Guardia di Finanze.