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«Al Pdl serve un congresso unitario»

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Asostenerlo è il sindaco Alemanno. «Credo che ci sono tutte le basi per fare un accordo sui congressi locali ma questi temi non sono stati affrontati in questo momento. Un esito unitario è però preferibile a un esito di scontro», sostiene il primo cittadino della Capitale, che sullo stato di salute generale del partito aggiunge: «Il Pdl deve fare innanzitutto i congressi. Abbiamo raccolto un milione e 200 mila tessere che dimostrano una grande vitalità del partito. Quando si avvicineranno le elezioni, sia amministrative che politiche, bisognerà fare le primarie perché solo attraverso queste possiamo individuare candidati largamente condivisi e soprattutto in sintonia con le aspettative dei nostri elettori». La crisi di governo non inciderà inoltre sull'unita del Popolo della libertà. Per Alemanno «non c'è alcun rischio» che il Pdl si divida tra chi vuole un governo tecnico e chi è contrario perché «riuniremo gli organi, ci confronteremo e decideremo, se necessario a maggioranza, e chi si troverà in minoranza dovrà adeguarsi. Io per primo sono pronto a farlo». Il sindaco aggiunge che «in un grande partito è normale ci siano posizioni diverse che non vanno drammatizzate: sono convinto che sia necessario fare questo governo tecnico». A margine dell'intitolazione della caserma dei carabinieri di Tor Vergata al capitano Mario D'Aleo, Alemanno spiega che «chi ha forti appartenenze» politiche può vedere questa il governo tecnico «con sospetto ma ci sono momenti in cui l'interesse della nazione deve prevalere: l'Italia deve essere messa in sicurezza. Andare subito al voto sarebbe dannoso per l'Italia e per il centrodestra perché il Pdl deve avere il tempo di riorganizzarsi».

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