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Bagarre sul triplo incarico di Di Giorgi

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Asollevare il caso è il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino. «È ora di finirla con la casta che protegge se stessa. Anche oggi è stata respinta dal centrodestra la richiesta formulata da me e da tutte le forze d'opposizione di anticipare la discussione di voto sull'incompatibilità di cariche ricoperte dal consigliere regionale nonché sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi. La maggioranza si è opposta con argomenti pretestuosi e fuori dal mondo. Eppure gli atti di pulizia e di rispetto dei regolamenti dovrebbero costituire la priorità assoluta. Il rispetto delle regole è il primo segnale da dare ai cittadini. Invece, in questo modo, vengono mantenuti incarichi e privilegi. L'escamotage per salvare poltrone, incarichi e benefit è stato quello per il quale bisogna aspettare la fine del ricorso presentato al Tar. Una scappatoia che gli consentirà di arrivare alla fine della legislatura aggirando le norme», attacca Montino. Pronta la replica del diretto interessato. «Sono uomo di legge, e in quanto tale essa rappresenta la mia guida. Il mio comportamento non viola né supera norme o regolamenti. Siamo in attesa di un pronunciamento giurisdizionale che mi impedisce di compiere una scelta libera, priva di condizionamenti. Non appena la giustizia amministrativa adita dal consigliere Moscardelli avrà svolto il suo corso non attenderò nemmeno un attimo a compiere tutti gli atti conseguenti alla mia scelta di candidarmi come sindaco di Latina. Confortano la mia scelta le decisioni di Corte Costituzionale e Consiglio di Stato. Ritengo strumentale l'attacco di Montino» risponde Di Giorgi.

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