Sit in contro le discariche. Blitz davanti la prefettura di Roma
Un «assedio sonoro» con fischietti, slogan e comizi per dire «no ai veleni ed alle discariche». Così centinaia di persone arrivate da Riano, Corcolle-San Vittorino, Fiumicino e tanti altri paesi a nord di Roma stanno manifestando in Piazza Santi Apostoli a Roma, a pochi metri dalla prefettura. Sui cartelli esposti campeggia la scritta "Non siamo rifiuti umani". I manifestanti protestano contro la decisione del prefetto Giuseppe Pecoraro, commissario per l'emergenza rifiuti, di aprire nuovi siti di smaltimento nel loro territorio. Tra i manifestanti, fascia tricolore al petto, c'è il presidente del Consiglio comunale di Riano, Giuseppe Urbani, che promette: «Siamo molto agguerriti, la nostra battaglia contro la discarica non finirà qui perchè questa scelta devasta il nostro territorio, l'ambiente, l'economia». «Polverini-Alemanno, venduti - si legge su uno striscione - venduta Riano alla Colari-Malagrotta». Quadro Alto a Riano e Corcolle in VIII Municipio sono i siti scelti dal prefetto per le due discariche provvisorie che sostituiranno quella storica di Malagrotta, che chiuderà a marzo dopo 30 anni. In Piazza Santi Apostoli tanti volti noti dell'ambientalismo romano, tra cui il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio, che definisce «un calcolo sbagliato non considerare i cittadini perchè questa contestazione è destinata ad aumentare». «La Polverini e Alemanno hanno messo per Roma dei manifesti in cui dicono che chiudono Malagrotta - gli fa eco il Radicale Massimiliano Iervolino, autore del libro 'Con le mani nella monnezzà - ma non dichiarano che aprono altre due discariche». «Noi bambini di Corcolle vogliamo scuole per studiare, giardini per giocare ma la discarica ci volete dare», si legge su un cartellone esposto da un bimbo. «Cara Renata - recita un altro - vieni ad abitare a Pizzo del Prete, dimostraci che la discarica non fa male». La località nel territorio di Fiumicino sarebbe destinata a ospitare un terzo sito di smaltimento dei rifiuti. «Basta con la politica degli affari - tuona il principe Urbano Barberini, venuto anche lui a manifestare - basta alla devastazione del territorio».