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Piano scuola: stesse aule meno dirigenti

Bimbi a scuola

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Ancora una volta una questione scolastica, e cioè l' accorpamento di elementari e medie in istituti comprensivi di almeno mille alunni disposto dalla Finanziaria di luglio, innesca una bagarre politica. L'assessore capitolino alla Famiglia, Educazione e Giovani Gianluigi De Palo si dice «scandalizzato» per il «terrorismo psicologico» di certi media di sinistra: «Ho letto su alcuni giornali che a Roma spariranno 64 scuole. Una balla! L'accorpamento non prevede nessun taglio di istituti. Si stanno strumentalizzando i genitori e le famiglie. Per loro non cambierà assolutamente nulla». Il 2 novembre la Giunta capitolina ha deliberato una proposta di riorganizzazione scolastica «concordata in piena trasparenza con i territori». In pratica «nel 75% dei casi le proposte dei singoli municipi sono state accolte completamente». Cioè per 12 Municipi (2,3,4,6,7,8,10,11,12,13,15,19. «E si badi bene sono di centrodestra e centrosinistra» dice De Palo. Per il Municipio 16 «si è adottata delle cinque ipotesi proposte, quella più condivisa dalle istituzioni», per i Municipi 1,5,20 le proposte sono state accolte parzialmente. Per i municipi 9,17,18 «si è provveduto d'ufficio in quanto è stata formulata la esclusiva richiesta di proroga». E cioè nessun piano specifico. Sessantaquattro istituti romani saranno accorpati? «Infatti e gli interessi di sessantaquattro dirigenze che saltano non possono andare contro il bene comune di centomila famiglie. Mi rifiuto di ragionare solo sul numero di dirigenti scolastici in meno rispetto a quest'anno. Invece abbiamo lavorato tenendo conto delle esigenze dei ragazzi e delle famiglie per i quali non cambierà nulla. Ogni ragazzo continuerà a frequentare anche l'anno prossimo la medesima scuola nello stesso edificio». L'assessore ha ribadito che si è cercato di coniugare lo sforzo per l'applicazione dei nuovi parametri dettati dalla normativa «con una più razionale ed equa distribuzione territoriale dell'offerta d'istruzione in base al tessuto sociale e urbano di riferimento». La proposta è stata trasmessa alla Provincia di Roma e alla Regione Lazio. Tra le obiezioni emerse in queste ore, la possibilità che la procedura di accorpamento si dilunghi oltre dicembre «creando problemi a quei genitori che devono iscrivere i figli a scuola entro fine gennaio». Un problema inesistente, ribatte De Palo perché le linee guida della Regione Lazio (a cui in base alle direttive ministeriali, spetta l'ultima parola) hanno già definito le tappe dell'iter: entro il 15 novembre deliberazione della Provincia di Roma; entro il 24 novembre il parere motivato dell'Ufficio Scolastico Regionale; entro il 31 dicembre la deliberazione della Giunta Regionale del Lazio, tenuto conto del parere (non vincolante) della Commissione Competente. Il presidente della Provincia Nicola Zingaretti ha già bocciato il dimensionamento scolastico. «È un tragico errore. La prossima settimana incontreremo i presidi e prima di prendere la nostra decisione ascolteremo le loro esigenze. Rinnovo l'appello alla presidente del Lazio Renata Polverini di permetterci di non decidere ora ma di spalmare il dimensionamento su più anni».

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