L'Unitalsi nella chiesa profanata dai black bloc
Quandola città, o meglio l'area tra San Giovanni e Colosseo venne messa a soqquadro dai black bloc, infiltrati all'interno della manifestazione degli indignados. Per questo ha ssunto un significato ancora più ampio, la cerimonia che si è svolta ieri nella chiesa dei Santissimi Marcellino e Pietro, promossa dalla presidenza nazionale dell'Unitalsi nella chiesa profanata durante gli scontri del 15 ottobre. Presenti alla funzione la presidente del Lazio, Renata Polverini, il sindaco Alemanno, il presidente e il vicepresidente Unitalsi, Salvatore Pagliuca e Dante D'Elpidio. «Era doveroso essere qui - ha detto la Polverini - per rendere omaggio a questa chiesa, insieme a tante altre persone, e perché è un momento in cui il nostro essere cristiani viene riconfermato con forza. Qui il 15 ottobre è stato colpito un simbolo della cristianità come la statua della Madonna, in un giorno in cui Roma non sembrava essere Roma». Un'immagine drammatica, quella della statua della Madonna gettata in strada e calpestata. «Uno dei momenti più brutti di quel 15 ottobre è stato quando è stata assaltata la parrocchia di via Labicana e distrutta la statua della Vergine - ha ricordato il sindaco - un gesto vigliacco e profondamente offensivo. Mi auguro che i responsabili siano puniti e che i violenti siano isolati. Noi siamo qui in un gesto importante di consacrazione per cancellare quella che è stata una delle pagine più brutte di quel sabato. Dobbiamo mobilitarci tutti contro ogni forma di violenza - ha concluso Alemanno - in maniera tale che sia contro chi aggredisce esponenti del Pd che contro chi aggredisce Roma ci sia un'unione delle forze che crede nella democrazia e nella città». A spiegare ancora il senso della cerimonia nella chiesa tra via Labicana e via Merulana, il presidente Pagliuca. «L'Unitalsi con questo gesto ha voluto esprimere una sorta di riparazione alla distruzione della statua della Madonna e oltre tutto ha voluto cogliere l'occasione del mancato svolgimento della manifestazione "Bambini di Pace" che dovevamo svolgere qui proprio quel 15 ottobre. È un momento importante per noi, pregare per la città di Roma sconvolta dalle manifestazioni dissacranti di quei giorni». Ci pensa poi il vicecapogruppo in Campidog io dell'Udc, Paolo Voltaggio, a lanciare un appello all'Unitalsi: «Riportate subito a Roma i 3000 bambini per la manifestazione. Loro sì sanno indignarsi, affascinare e promuovere la pace e lo faranno in modo molto più composto, creativo e produttivo di tutti noi».