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Dopo lo sgombero solo degrado

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Ungruppo di persone tra militanti di Sel e cittadini del quartiere hanno esposto uno striscione: «Bravetta: basta degrado». «Le cinque palazzine sono state definitivamente sgomberate nell'agosto del 2007 - ha spiegato Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà - Nella delibera comunale 47/2007, alla quale non è mai stato dato seguito, era prevista la riqualificazione complessiva degli stabili e dell'intera zona, previa sottoscrizione di un accordo di programma per l'approvazione di un progetto di variazione di destinazione d'uso. Sarebbe dovuto sorgere un quartiere con edilizia residenziale, scuole, asili nido e servizi e un parco pubblico. Abbiamo trovato, invece, una struttura abbandonata e in totale degrado. Dopo oltre tre anni dallo sgombero dell'ultima palazzina, è rimasto solo lo scheletro della struttura portante. La società Ceim del gruppo di Mezzaroma, proprietaria dell'immobile, e il Comune in questi anni sono stati completamente latitanti. Gli oneri concessori 4,3 milioni di euro, più 3,5 milioni per opere e servizi al quartiere non sono mai stati messi a disposizione del Municipio XVI e dei cittadini. È una vergogna che questa area ancora non sia stata resa disponibile ai cittadini del quartiere e riqualificata». «Siamo qui per denunciare uno scempio inaudito - ha detto Massimiliano Ortu, capogruppo Sel e portavoce Roma Futura del Municipio XVI - Quando potremo avere garantita la riqualificazione? Dove sono finiti gli stanziamenti per Bravetta? Dopo tanti disagi i cittadini del quartiere aspettano risposte dal sindaco Alemanno. Un sindaco latitante dal 2008, cioè da quando è stato eletto».

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