Sospesi per il momento i blitz a sorpresa ma non per questo le proteste all'Atac si fermano.
Inballo c'è la contrattazione di secondo livello, con gli annessi premi aziendali, e un orario di lavoro che, solo per operai e amministrativi, a partire da dicembre potrebbe salire da 37 a 39 ore settimanali. La richiesta di Cgil, Cisl, Uil e Ugl da oggi è formalmente sul tavolo della politica. «L'amministratore delegato dell'Atac, Carlo Tosti deve ritirare la lettera che prevede l'abolizione di tutti gli accordi di secondo livello. Altrimenti non siamo disposti a trattare altro - fa sapere il segretario regionale della Filt Cgil Marco Capparelli al termine di un incontro con gli assessori ai trasporti di Regione, Provincia e Comune -. Se non ci arrivano risposte, oltre a non trattare più, andremo avanti con tutte le azioni di mobilitazione che riterremo necessarie». «L'amministratore delegato deve ritirare quella lettera - gli fa eco Valentina Iori dell'Ugl Trasporti - poi siamo disponibili a riprendere il tavolo delle trattative. Attendiamo una convocazione da parte dell'azienda per la prossima settimana». Un gesto distensivo arriva da alcuni operai della Rsu: «Dopo le dichiarazioni dell'assessore capitolino alla Mobilità Aurigemma sugli stipendi dei lavoratori che non si toccana, abbiamo bloccato per ora le mobilitazioni blitz - riferiscono alcuni operai, tra i promotori delle recenti proteste in via Prenestina e in piazza del Campidoglio -. Aspettiamo gli esiti degli incontri tra Atac e sindacati, intanto lunedì Faisa e Usb hanno indetto uno sciopero a cui si prevede una larga adesione. Una cosa è certa: lo stipendio non si tocca e la contrattazione di secondo livello nemmeno, sul resto bisogna sedersi a un tavolo e ragionare. Altrimenti siamo pronti alla mobilitazione totale». Lo scenario ancora è complicato. L'Atac vincola il lato economico dei contratti di secondo livello al riconoscimento del loro costo da parte di Regione e Comune e la permanenza in Metrebus all'aumento dei biglietti e degli abbonamenti nella misura indicate dall'azienda. Il rebus potrebbe venire sciolto la prossima settimana. Nel frattempo il lavoro di "cucitura" spetta alla politica. Un lavoro da compiere in fretta. Red.Cro.