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La violenza non può più avere l'alibi della politica

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Apartire dal sindaco Alemanno, che ha anche telefonato al capogruppo Pd del IV Marchionne: «Esprimo la mia solidarietà e quella di tutta la cittadinanza Roma Capitale che è sempre in prima linea contro la violenza politica. Non è tollerabile che sul suo suolo avvengano atti di questo tipo». Parole di solidarietà e vicinanza anche da parte della presidente della Regione, Renata Polverini: «Il confronto politico - ha detto - non può e non deve degenerare in gravi forme di violenza e di intolleranza che vanno condannate con fermezza e di cui mi auguro siano individuati quanto prima i responsabili». Ricorda una lunga e dolorosa stagione, il presidente della Porvincia, Nicola Zingaretti: «Giovani ragazzi che hanno a cuore la politica, l'impegno civico, il bene della città sono stati aggrediti da una "squadraccia" che ha messo a rischio le loro vite. Così non può andare, la Capitale non può ripiombare in un clima di odio e intolleranza che ricorda una stagione cupa e dolorosa che nessuno intende tornare a vivere. A Roma deve essere sempre garantita l'agibilità democratica». Di clima pericoloso ha parlato il capogruppo del Pd romano Marco Miccoli, mentre il deputato del Pd Enrico Gasbarra ha inviato «una interpellanza urgente al ministro dell'Interno Maroni perchè è necessario intervenire immediatamente per mettere fine a questa violenza estremista». Così come i senatori Zanda e Vannino Chiti (che è anche il commissario del Pd Lazio) hanno chiesto al ministro Maroni di riferire a Palazzo Madama. Sulla stessa scia il deputato Pd Roberto Morassut che ha chiesto un intervento del governo «per accertare le responsabilità dell'accaduto attraverso gli organi di polizia». Anche tutto il Pdl, dal coordinatore romano Sammarco, al capogruppo capitolino, Gramazio, all'assessore capitolino alla Mobilità, Aurigemma che si è recato in visita proprio da Marchionne in rappresentanza della giunta. Attaccano il minisindaco invece il capogruppo Pd in Campidoglio Marroni e il consigliere Stampete: «Il silenzio assordante del presidente del IV Municipio pone allarmanti interrogativi. Forse la solidarietà e la condanna della violenza non è condivisa in tutte le istituzioni. L'aver detto di essere dispiaciuto per quanto accaduto a Marchionne, che a suo dire è brava persona, non lo esonera come istituzione dal condannare gli autori dell'aggressione».

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