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Gli studenti non hanno sfondato

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Massima allerta per i «Draghi ribelli» Rischio disordini per le cerimonie delle Forze Armate e Unità nazionale

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Dauna parte gli studenti che urlano la loro rabbia contro governo e sindaco, dall'altra le forze dell'ordine che devono garantire la sicurezza dei cittadini e l'esito pacifico delle manifestazioni. Anche oggi, infatti, sarà un'altra giornata all'insegna della massima allerta. Sono infatti previste azioni di protesta da parte degli indginati e degli studenti (universitari e liceali). Nel mirino dei manifestanti le cerimonie per il 4 novembre, festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale. È stato il Questore Francesco Tagliente a firmare un'altra ordinanza per l'ordine pubblico e stabilire quali sono i punti sensibili e quali le azioni preventive da seguire per evitare scontri e momenti di tensione. E tra gli elementi all'attenzione delle forze dell'ordine, anche le iniziative che avrebbero intenzione di mettere in pratica i «Draghi ribelli», coloro che hanno partecipato nell'ultimo mese a tutti i cortei contro le decisioni economiche prese dal governo italiano ed europeo. Proprio loro saranno sotto la lente d'ingrandimento degli uomini in divisa, che avranno il compito di seguire i loro spostamenti e impedire che raggiungano palazzi istituzionali o che impediscano il sereno svolgimento delle manifestazioni previste per le Forze Armate. Quella di oggi, comunque, è il seguito di quanto già accaduto ieri mattina alla stazione Tiburtina, dove alcune centinaia di studenti, soprattutto dei licei romani, si sono riuniti per protestare contro il sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha limitato le manifestazioni nel centro storico della Capitale. Durante il presidio del piazzale ci sono stati momenti di tensione con polizia, carabinieri e finanzieri. Alcuni studenti, con megafoni e cartelloni, hanno tentato di occupare il cantiere della stazione. Un'azione che è stata impedita dalle forze dell'ordine che hanno dovuto compiere diverse cariche per impedire che i manifestanti avanzassero. A quel punto un gruppo di studenti ha cercato di forzare il cordone di polizia e carabinieri. Così è iniziata una carica, con scudi e manganelli in mano. E il corteo ha fatto un passo indientro, come anche gli stessi uomini in divisa. Nessuno comunque sarebbe rimasto ferito. In mezzo ai giovani liceali, quasi tutti minorenni che urlavano al megafono di «resistere» e di non allontanarsi dal piazzale della stazione Tiburtina, gridando «vergogna» contro la polizia, erano presenti anche alcuni genitori che volevano sostenere la protesta dei figli. «Sono qui con mio figlio di 17 anni perché quando su internet ho visto le foto delle cariche ho pensato che fosse giusto venire qui a sostenerlo - ha detto Giuseppe, padre di uno studente del liceo artistico Caravillani - la situazione nel nostro Paese è insostenibile, ho lasciato che mia figlia andasse all'estero e farò lo stesso con mio figlio». Intanto, durante la manifestazione, sono stati circa 300 gli studenti identificati e adesso la Polizia Scientifica esasminerà i filmati registrati per verificare se qualcuno abbia o meno compiuto azioni penalmente rilevanti oltre ad aver partecipato a un corteo che non era stato autorizzato. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti anche i reati di danneggiamento e invasioni di terreni ed edifici. Le stesse forze dell'ordine hanno anche contattato i presidi dei licei per diffondere agli studenti la possibilità del rischio di denunce penali, civili e amministrative nel caso in cui avessero partecipato a manifestazioni alle quali non era stato dato l'ok dalle istituzioni. Ieri, a differenza di quanto annunciato, gli studenti non hanno raggiunto il centro.

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