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Gestore unico per uscire dalla crisi

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Laritengo una scelta grave sia perché compiuta in modo unilaterale sia perché mostra l'incapacità dell'Atac di coordinarsi con la Regione, mettendo a bilancio il ricavato dell'aumento del biglietto senza aver concordato la manovra tariffaria con la Regione». Lei si occupa dei trasporti da sempre, cosa pensa della lettera dell'Ad Tosti che taglia i contratti di secondo livello? «Credo si sia fatto molto rumore per nulla. Il problema del trasporto pubblico non si risolve con provvedimenti tampone ma con un progetto di ben più ampio respiro. Occorre riflettere sul fatto che il modello pubblico del trasporto non tiene più per la mancanza cronica di fondi: si deve cambiare questo approccio altrimenti trovo difficile affrontare un taglio del 70% di risorse». Parla del gestore unico? «Esattamente. Un modello di trasporto pubblico storicamente proposto dalla destra e che prevede un gestore unico a livello comunale e regionale con un parziale ingresso di privati. Non si può giocare su un servizio essenziale, come quello del trasporto pubblico che interessa migliaia di lavoratori e milioni di utenti. Su questo serve aprire subito un tavolo interistituzionale, in virtù non solo dei pesanti tagli imposti dalla crisi ma anche della nuova normativa che stabilisce la fine delle società in house. Un altro nodo da sciogliere in fretta». Sus. Nov.

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