Carabinieri in congedo e telecamere sui mezzi
Arrivano i carabinieri in congedo sugli autobus. In tutto sono 54 ex militari che dovranno garantire la sicurezza sulle linee Atac considerate più pericolose. Il Campidoglio l'ha chiamata «Presenza amica», scatterà il 7 novembre e per il momento durerà tre mesi. Poi si deciderà se continuare. A dicembre arriveranno anche nuove cabine blindate e telecamere di videosorveglianza che saranno installate direttamente sugli autobus. Comune, Atac e associazione carabinieri in congedo hanno deciso di unire le forze dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno visto protagonisti gli autisti malmenati mentre guidavano i mezzi. Neanche un mese fa un uomo ha picchiato un conducente e gli ha infilato un dito in un occhio provocandogli gravi lesioni. Il motivo dell'aggressione? Pretendeva di salire fuori dalla fermata. Lo stesso giorno, il 4 ottobre ad Acilia, un altro autista è stato colpito con un pugno al volto dal marito di una donna che era caduta per una frenata brusca. L'elenco sarebbe lungo. Anche i controllori corrono grossi rischi: il 30 settembre due di loro sono stati aggrediti da un gruppo di turisti siciliani che erano stati trovati senza biglietto vicino a San Pietro sulla linea 62. I carabinieri «in pensione» dovranno proprio cercare di mettere un freno a questa spirale di violenza. Per loro non è previsto un compenso ma solo un rimborso. I 54 militari si divideranno in 18 gruppi da tre ed entreranno in azione tutti i giorni dalle 18 alle 22 dal lunedì al sabato. Nelle linee più frequentate dai turisti anche la mattina dalle 10 alle 14. Il presidente dell'associazione dei carabinieri in congedo, Virgilio Spanu, tiene a precisare che non si tratta «di ronde sugli autobus». «Noi abbiamo solo compiti di sorveglianza - spiega - se accade qualcosa dobbiamo chiamare le forze dell'ordine. Ovviamente se c'è bisogno di un intervento tempestivo non ci tiriamo indietro». Le linee principali su cui si noterà la loro presenza sono undici dalla periferia al centro. Tra queste c'è il bus 20 (dalla stazione Anagnina a Torre Angela) che si piazza al primo posto per numero di aggressioni ai conducenti: addirittura undici da gennaio a settembre. Al secondo posto troviamo la linea 451 che collega Cinecittà a Ponte Mammolo con cinque aggressioni nei primi nove mesi dell'anno. Ad essere controllata dai carabinieri in congedo c'è anche la 64, meglio conosciuta come «linea dei borseggiatori» che va da San Pietro alla stazione Termini. Proprio a Termini, al capolinea del 195, il 3 settembre due autisti sono stati assaliti da un ubriaco. Uno dei due è finito in ospedale in gravi condizioni. Le altre linee sorvegliate speciali saranno: la 01 (Ostia), 012 (tra Dragoncello e Acilia), 055 (Lughezza), 058 (Torre Angela e Tor Bella Monaca), 60 (da largo Pugliese a piazzale Partigiani), 558 (da Torre Maura a Centocelle), H (villa Pamphili - Portuense - Termini) e il tram 5 (da Centocelle a Termini). Il progetto dei carabinieri in congedo sugli autobus sarà inserito anche nel Terzo Patto per Roma sicura che sarà firmato a breve. Questi vigilantes speciali saranno subito riconoscibili perché indosserranno la divisa dei carabinieri con al braccio una fascia bianca con i loghi del Campidoglio e di Atac. Il prossimo passo saranno le cabine blindate. Le prime 180 saranno installate sui bus delle linee più a rischio entro dicembre. Anche tutti gli altri mezzi che saranno acquistati il prossimo anno verranno dotati di queste speciali cabine rinforzate. Poi sarà la volta delle telecamere. Oggi ne sono attive 1.700 sulla metropolitana e sulle tre ferrovie Roma-Lido, Roma-Viterbo e Roma-Giardinetti. I nuovi impianti di videosorveglianza, invece, verranno messi proprio sugli autobus. Ognuno ne avrà 4 per un totale di 1.200 telecamere su 300 mezzi. Dulcis in fundo il pulsante di emergenza. Un interruttore di emergenza nascosto per la richiesta di intevento della centrale operativa Atac e delle forze dell'ordine. Questo tipo di chiamata d'emergenza azionabile dai conducenti si sta già sperimendando sul 55% dei bus in servizio. «La sicurezza del trasporto pubblico è decisiva - ha detto Alemanno assieme all'assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma - Lo sforzo che Atac sta compiendo è fondamentale, non solo per il personale ma anche per i cittadini. Se non ci fosse questo spirito di volontariato non avremmo potuto mettere in campo il personale in divisa». L'ad di Atac Carlo Tosti è fiducioso: «Portare sui bus una divisa avrà un effetto di deterrenza verso quei comportamenti che, specie su certe linee, danno una connotazione negativa al trasporto pubblico locale. Come azienda abbiamo più volte lanciato un grido d'allarme per le aggressioni subite dai nostri conducenti, per il senso di insicurezza che inizia a serpeggiare sulle linee di trasporto. Per questo siamo lieti che Roma Capitale abbia recepito la nostra preoccupazione». Una preoccupazione fondata, visto che solo a settembre sono stati aggrediti 17 autisti e un controllore. Ad agosto erano stati addirittura 23 conducenti e due controllori. Nell'ultimo anno, infatti, c'è stata una vera e propria impennata di violenza sugli autobus: 167 aggressioni nel 2011, 136 nel 2010 e 137 nel 2009. Leggendo questi dati si capisce che correre ai ripari era ormai inevitabile. La speranza, ora, è riposta nei carabinieri che hanno deciso di indossare di nuovo la divisa.