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«Domani sfileremo in centro»

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Adannunciarlo per domani, sono alcuni studenti della Capitale che si autodefiniscono «autorganizzati di Roma». Non solo. Gli studenti spiegano di voler «scendere nelle piazze e nelle strade della città giovedì 3 novembre, in concomitanza con il G20, che vuole far pagare la crisi a chi non l'ha provocata». Il corte-protesta servirà «per denunciare la campagna di criminalizzazione e restrizione delle libertà portato avanti anzitutto dal governo, con l'ipotesi di leggi speciali e persino di una Reale-bis». Il corteo, qualora dovesse svolgersi, violerebbe l'ordinanza del sindaco che ha imposto praticamente una «zona rossa» in tutto il I Municipio. Un provvedimento, quello del sindaco, adottato dopo gli scontri del 15 settembre, in attesa di regole nuove e più severe in grado di garantire da una parte il diritto a manifestare, dall'altra quello di non mettere sotto ostaggio la capitale. Il divieto di svolgere cortei potrebbe essere adirittura prorogato qualora il Viminale non riuscisse a varare le nuove misure entro metà novembre, tempo di scadenza dell'ordinanza. Una «promessa» questa già fatta dal sindaco Alemanno. Quella di domani può essere dunque una prova di forza da parte degli studenti, già annunciata da diversi esponenti della sinistra che hanno letto il divieto di sfilare in centro come una vera censura. Ad esempio, già da qualche giorno, il consigliere provinciale Sel, Gianluca Peciola, chiede ad Alemanno di vietare la parata militare per il 4 novembre, giornata della Festa delle Forze Militari proprio in virtù dell'ordinanza da lui stesso emanata. Un clima teso che rischia di acuirsi per la "bravata" di qualche studente. S.N.

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