L'aumento dell'Iva fa volare l'inflazione
Inpratica l'inflazione a ottobre è volata. Questo è accaduto in tutta Italia ma in particolare a Roma dove si è registrato un +0,8% rispetto a settembre. Una variazione con il segno più che su base annua è arrivata al 3,6%. «Colpa» dell'incremento dell'Iva, appunto, che a settembre è passata dal 20 al 21 per cento per effetto della manovra economica. Non a caso sono determinati capitoli di spesa come tabacchi, abbigliamento e calzature, supporti di registrazione a subire variazioni al rialzo più consistenti, tra il 2 e il 3,8%, accanto a gioielleria e servizi di alloggio, rispettivamente +5,4 e +2,7%. Tutti beni per i quali il rincaro è scattato praticamente il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della manovra. Questo non è avvenuto per i generi di prima necessità come latte, pane, pomodoro e verdura che, infatti, non hanno registrato aumenti da sottolineare perché soggetti all'Iva al 4%. Prevedibile anche la diminuzione questo mese, rispetto a settembre, conseguenza peraltro del periodo stagionale, del trasporto marittimo e per vie d'acque interne, che scende del 12,2%, il trasporto passeggeri, del 10%, e i pacchetti vacanza, del 2,8%. Prevedibile perché ogni anno su questo fronte, arrivati a ottobre-novembre, l'Ufficio Statistiche rileva una diminuzione consistente per i capitoli di spesa legati in qualche modo alle vacanze e alla bella stagione. Su base annua le cose cambiano. Ad incidere maggiormente sul tasso di inflazione ci sono al primo posto proprio il trasporto marittimo, che aumenta del 30,9% , seguito dai prodotti di gioielleria e orologeria e dai carburanti e lubrificanti che chiudono il trio dei rincari con +17%. E se il gasolio per il riscaldamento ad ottobre non si fa menzionare per essere tra i capitoli di spesa con la variazione al rialzo più consistente, lo stesso non può dirsi su base annua visto che sfiora un aumento quasi del 15,5%. Da registrare anche da un anno all'altro il segno più di caffè, tè e cacao (+13,3), che sono come è facilmente comprensibile i generi alimentari a maggior rischio rialzi dopo il passaggio dell'Iva al 21%. Caffè, tè e cacao infatti non sono soggetti all'aliquota agevolata come avviene per gli altri generi alimentari. E il rischio per il mese prossimo è che questo genere di prodotti (non solo caffé e tè ma anche particolari tipi di cioccolato) subirà porprio gli aumenti che a ottobre non si sono ancora registrati.