Filippo Maria e la sua "rana" Concretezza oltre i progetti
Un milanese a Roma. Sembrerebbe il titolo di un film anni cinquanta o l’eterna ostentazione della capacità imprenditoriale lombarda a scapito di quella romana. Niente di tutto questo; è Filippo Maria Capitanio, classe 1986, nato a Milano ma cresciuto nella Capitale, laureato in "International Management", tesoriere della Associazione IoAmoRoma, presidente dell’Associazione Solide Soluzioni Onlus e promotore di varie iniziative imprenditoriali. Verrebbe da dire, non proprio un "bamboccione". «Due rane caddero in un secchio di latte e non riuscivano a saltare fuori. Una era grande e forte ma impaziente e dopo poco disse alla sua compagna "non ce la faremo mai", si distese e attese passivamente la morte. La seconda rana non si arrese, continuò a muoversi, nuotò, si tuffò e rituffò fino a trasformare il latte in superficie in panna e poi in solido burro che le permise di spiccare un salto verso la salvezza». Questo l’aneddoto che, undici anni fa, nonno Gino, raccontò al nipote Filippo Maria che da quel momento ne ha fatto una vera e propria filosofia di vita.Dopo la laurea appassionato di tecnologia, ha iniziato ad interessarsi del mondo delle Onlus, preoccupato dai problemi sociali e occupazionali, specie degli immigrati, alle quali non si riusciva a trovare soluzione. Così, seguendo la metafora del nonno, ha ideato il progetto "MyWorker" il cui logo e slogan sono, appunto, "segui la rana". Capitanio spiega: «myworker.it è un portale dove si incontrano chi cerca un lavoro con chi un lavoro lo offre. Non si tratta di intermediazione ma della apertura di uno spazio virtuale, dove possono incontrarsi, in maniera proficua e gratuita, datori e lavoratori. A differenza di altri portali simili, myworker.it ha il pregio, importante, di personalizzare la ricerca sia per area geografica sia per categoria di impiego. In più, è possibile segnalare situazioni positive o negative, sia del lavoratore che del datore. Da subito, il potenziale datore di lavoro, ha un quadro chiaro dei candidati al posto che offre; ne conosce i curricula, che vengono creati dal software della pagina, secondo gli standard europei, ma anche la qualità, la professionalità e l’affidabilità attraverso il giudizio dei precedenti datori di lavoro e il controllo operato dai curatori del sito tramite dei sistemi informatici appositamente progettati» -aggiunge- «Il vantaggio è doppio, perché anche colui che cerca un lavoro ha la garanzia di avere davanti un datore di lavoro interessato alle prestazioni che offre e alla qualità con cui le esercita, mentre il lavoratore stesso conosce la affidabilità del datore che lo contatta. A garanzia della totale correttezza del rapporto di lavoro, il portale collabora direttamente con il sindacato SeiUGL. Quello che mi appassiona è che tutto quello costruito fino ad oggi non è frutto di finanziamenti di alcun genere o di aiuti provenienti dai propri familiari ma è, esclusivamente, il risultato del lavoro e della dedizione di persone che con determinazione non si fermano mai». Per Filippo Maria, infatti, la parola Team va oltre il lavoro e implica la condivisione dei valori sociali del progetto stesso. Così ha trovato un gruppo di soci-amici che lo affiancano nei suoi progetti; Martin Francois, Alessio Sacchetta Cali, Brett Cumming, Valentina De Prosperis, Lana Kaplanovic e Andrea Lucarelli formano il TEAM - "Together Everybody Achieves More" (tutti insieme si realizza di più). «Da alcuni mesi stiamo lavorando in gran segreto a un grande progetto che intendiamo proporre a Roma Capitale, certi di poter dare un contributo rilevante all’immagine e all’economia della nostra grande città. Le mie prospettive sono molteplici perché lavoriamo su diversi progetti ma quello che per me è veramente fondamentale è attrarre giovani che hanno voglia di entrare in un gruppo propositivo, professionale, con formazioni differenti, con la mente a gli affari ma con un'’attenzione fortissima ai problemi sociali». Un mondo fatto di idee e con tanta voglia di realizzarle perche come spiega Filippo Maria: «La vita è breve e non si può perdere tempo lasciandosi prendere dallo sconforto, oppure con la convinzione che in Italia non c’è spazio per i giovani e non c’è futuro. Non è vero! Ci sono giovani che hanno voglia di renderla migliore per se stessi e, soprattutto, per gli altri».