Studentessa agganciata in chat stuprata da 5 cinesi all'Esquilino
Ventunenne romana violentata dopo una cena al Prenestino
Euna studentessa universitaria romana di 21 anni è stata violentata dal branco, cinque cinesi tra i 19 e i 24 anni, la seconda generazione di cinesi a Roma. L'hanno sequestrata in un affittacamere in via Napoleone III all'Esquilino, la notte tra lunedì e martedì, dopo una cena in un ristorante in via Prenestina. Uno di loro, Feng, di 23 anni, era diventato quasi un amico. Il suo contatto, sulla chat dove si parlano i cinesi, Ququ, glielo aveva passato la sua compagna di università. E c'era un motivo in più per fidarsi. «Feng è un amico del fidanzato della mia amica» ha raccontato in lacrime ai carabinieri della compagnia di piazza Dante la ragazza quando martedì mattina si è svegliata dopo la notte di violenze. «Chattavo con lui sul canale Ququ dove si incontrano i cinesi» ha raccontato ancora sconvolta ma lucida Giorgia al capitano Ivan Riccio, comandate della Compagnia dei carabinieri di piazza Dante. Ed era bastato a darle fiducia. Così quando lunedì sera il ragazzo la invita a cena fuori, e poi si presenta insieme con altri quattro ragazzi, cinesi come lui, lei non ha paura. Va con loro nel ristorante cinese su via Prenestina. Mangiano e bevono. Poi si spostano in un altro locale e bevono di nuovo. Lei non regge l'alcol. La convincono a seguirla. La portano in un affittacame in via Napoleone III, cuore della Chinatown romana. Lei non ha la forza di reagire. Subisce le violenze. Ma al mattino si ricorda come sono vestiti i suoi aguzzini. Va dai carabinieri. Racconta la storia, i carabinieri verificano, l'accompagnano al San Giovanni per i riscontri medici. La ragazza li porta dall'affittacamere, i militari della Sezione rilievi del Nucleo operativo di via In Selci trovano le tracce biologiche e i preservativi; si rifanno ripetere le descrizioni, vanno al Prenestino al ristorante, e quando stanno in zona incrociano Feng in compagnia degli altri quattro, con ancora indosso gli abiti descritti dalla ragazza. E li fermano. Samunele Piccolo, vicepresidente dell'assemblea capitolina chiede «l'immediata espulsione per gli aguzzini». Lavinia Mennuni, delegata alle Pari opportunità «il massimo della pena per gli stupratori». Il vicesindaco e assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso offre sostegno alla ragazza.