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Maltempo, Infernetto sott'acqua I residenti: qui come gli alluvionati

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Maltempo, tombini e canali di scolo in tilt all'Infernetto (Foto Gmt)

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Giardini con dentro accatastati e sparsi televisori, vestiti, scarpe, quadri, mobili e sedie. Cantine con muri e finestre completamente distrutti e pavimenti pieni ancora di detriti. A una settimana dal violento nubifragio che ha colpito Roma, il quartiere Infernetto, dove un uomo morì in uno scantinato, è ancora in ginocchio. "Siamo come gli alluvionati". Tante famiglie che continuano a lavorare per cercare di rimettere a posto le loro villette devastate dalla furia della pioggia: «Siamo senza corrente da una settimana e mai un attimo di pausa - racconta una signora - Le nostre case distrutte: mobili da buttare e muri che non esistono più. È tremendo». Sui cancelli di alcune ville sono state messe ad asciugare delle scarpe, qualcuno ha invece posizionato dei sacchi di sabbia vicino porte e finestre mentre altri hanno raccolto in sacchi neri di immondizia tutti i vestiti, completamente fradici. «In casa sono entrate delle cascate - ha raccontato Bruno Mancini che abita all'Infernetto da circa otto anni - Non si riusciva a fermare l'acqua e il fango. Sono stati attimi orribili». Mancini era il vicino di casa del giovane immigrato dello Sri Lanka morto annegato nel suo appartamento: «Era sceso per prendere forse dei documenti - ha detto Bruno mentre indica la stanza del vicino ora visibile da casa sua perchè un muro è stato completamente distrutto dall'acqua - ed è rimasto intrappolato lì. Qui galleggiava tutto». «Non è venuto nessuno qui a vedere come stiamo. Alemanno non sa neanche come si chiama questo quartiere - si è lamentata un'anziana - Qui siamo abbandonati».  «Qui vogliono ancora costruire case mentre le opere primarie non le fanno - ha commentato una signora - Fanno solo gli interessi dei costruttori». E c'è chi, in un attimo di pausa, si ferma davanti la porta di casa ed immobile fissa quel che resta dopo il nubifragio: «Fotografie, gioielli, orologi. Tutti ricordi che ho perso. Quarant'anni di vita spazzati via dalla pioggia e spariti nel nulla».   Sopralluogo del Pd nel quartiere. «Il pericolo è molto serio. Qui la situazione è drammatica e credo nessuno si sia sporcato le scarpe per venire a vedere cosa è successo». Così il capogruppo del Pd alla Regione Lazio Esterino Montino a margine di un sopralluogo nel quartiere Infernetto colpito la scorsa settimana da un violento nubifragio. Montino, accompagnato da una delegazione del partito, ha girato per le strade del quartiere e fatto visita ad alcune abitazioni, tutte villette, che hanno subito gravi danni alle strutture interne a causa della violenza della pioggia: «Siamo qui per testimoniare la nostra vicinanza ai cittadini dell'Infernetto - ha spiegato - e alle famiglie colpite. Bisogna costatare che non ci sono stati interventi. Adesso stiamo in una stagione che volge verso il peggio: tutte le istituzioni devono mettersi intorno ad un tavolo e decidere gli interventi da fare, di emergenza e strutturali, per mettere in sicurezza il sistema dei canali e quello del deflusso. Finora non si è fatto nulla e la situazione è drammatica». «La Polverini - ha aggiunto Montino - non ha ancora fatto la delibera sul decreto di calamità. La prima cosa che noi chiediamo è che lo faccia subito. Anche perchè senza il decreto non ci sono altre provvidenze aggiuntive. Mi auguro che possa essere fatto questa settimana anche se la giunta regionale mi pare proprio in panne: si è dimessa la metà degli assessori e si pensa ad altre cose. Nel mese di novembre o la Regione va a casa o in sede di bilancio faremo una battaglia per chiedere un adeguato finanziamento soprattutto per gli indennizzi».

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