Galan vuole sfilare i mattoni al Piano casa
Nuove tensioni e nuovi scontri all'orizzonte tra la presidente della Regione Lazio Renata Polverini e il ministro dei Beni Culturali, il Pdl Giancarlo Galan. E ancora una volta il nodo è il Piano Casa regionale, che già la scorsa estate, mandando la governatrice su tutte le furie, fu «bocciato» dal ministro a poche ore dalla sua approvazione: Galan già allora ipotizzò nel provvedimento dubbi di costituzionalità. Oggi che il Piano è legge e che il 26 ottobre entrerà in operatività, Galan è deciso a battersi perchè il Consiglio dei ministri lo impugni e avrebbe messo sul tavolo nientemeno che le sue dimissioni. Polverini dal canto suo ha sempre difeso il suo provvedimento, ritenendolo invece efficace e rispettoso delle norme e dell'ambiente. Il suo appoggio al governo, a leggere le dichiarazioni delle ultime settimane, è stato sempre fuori di dubbio. Eppure Galan sembra pronto ad andare fino in fondo, e sarebbe solo l'ultimo degli screzi tutti interni al centrodestra tra piazza del Collegio Romano e viale Cristoforo Colombo. Ad agosto, appunto, il primo attacco sul Piano Casa (Polverini si rivolse a Berlusconi). Poi l'allarme, poi chiarito, per il taglio dei fondi al Festival del Cinema. Una decina di giorni fa l'accento sui vincoli del sito di Fiumicino che dovrà ospitare la discarica definitiva che sostituirà Malagrotta. Senza contare l'ultimo «freddo» con Francesco Giro, che di Galan è sottosegretario, in merito a Corcolle, l'area di Roma dove sarà collocata una discarica provvisoria. In quel caso fu una nota congiunta degli assessori Pdl a condannarne l'ingerenza. Oggi i capi del Pdl locale accolgono con perplessità l'aut aut di Galan: «Polemiche strumentali - taglia corto il coordinatore romano Gianni Sammarco - È uno strumento importante che punta a riqualificazione e rilancio: dovrebbe essere preso a esempio dalle altre Regioni, non criticato». Alfredo Pallone, vicecoordinatore laziale, afferma invece di «non comprendere la posizione di Galan, che stimo. Il Piano è un fiore all'occhiello, è voluto da Berlusconi, risponde alle esigenze dei cittadini e rivolge attenzione al patrimonio paesaggistico e all'ambiente». Ma per il Pd la legge è «anticostituzionale, e dà il via a una deregulation che ferisce il territorio - attacca il capogruppo regionale Esterino Montino - Il ministro ha messo in luce che non serve ai cittadini per la stanza in più, ma per costruire porti, piste da sci e cubature in aree di pregio». Il commissario del Pd Lazio e vicepresidente del Senato Vannino Chiti promette di «intervenire anche a livello parlamentare». «L'opposizione - dice poi il capogruppo Sel Luigi Nieri - ha inviato un dossier al Governo, che dopo l'appello di Galan non può più far finta di niente». Gli risponde il presidente della commissione regionale Affari costituzionali dell'Udc Pietro Sbardella: «La sinistra dei no, bocciata dai cittadini nella passata competizione elettorale, spieghi ai sui elettori del Lazio la propria posizione, quella vera, sul nuovo piano casa. Questa legge è stata pensata per lo sviluppo concreto del Lazio». Soddisfazione per l'intervento del ministro, invece, dal leader dei Verdi Angelo Bonelli: «Ogni tanto in questo Paese - afferma - qualcosa di giusto si fa». Il centrodestra critica il ministro, il centrosinistra lo difende. Forse un paradosso, di certo non una novità. I verbali del Consiglio regionale ricordano ancora un'accesissima Renata Polverini che poco dopo la mezzanotte del 3 agosto, in piena discussione del Piano, «accusò» sarcasticamente l'opposizione di essere «berlusconiana».