Bambini sui binari contro la discarica
La protesta delle famiglie di Riano Bloccate anche Flaminia e Tiberina
Hannomandato avanti i bambini, occupato i binari della linea ferroviaria e ribadito dal palco che «gli affari tra Cerroni e la politica sono uno scandalo». «L'altro giorno sono bastate due gocce d'acqua per mettere in ginocchio Roma - la stoccata è del comitato No Discarica Riano - figuriamoci se saprà gestire un sito che accoglierà 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti». Riano ancora in trincea. La mobilitazione ormai è permanente. Ieri, corteo e blocco della Flaminia, auto-lumaca sulla Tiberina e, come anticipato, intorno alle 15 qualcuno si è spinto fino ai binari, mandando in tilt la tratta Roma-Viterbo. «Trenitalia ci denuncerà? - chiedevano i manifestanti ai poliziotti - Che sarà mai rispetto all'arrivo di tutta quella monnezza». La situazione è tornata alla normalità solo intorno alle 16, nonostante forti rallentamenti del traffico si registrassero ancora sulla Tiberina, dove le «Cinquanta donne di Colle Romano», testuggine rosa anti-discarica, hanno circolato per ore ai 40 chilometri orari. I rianesi non ricordano neppure il numero esatto di manifestazioni che hanno organizzato contro la decisione del prefetto Pecoraro di inviare nelle cave di tufo di Quadro Alto la spazzatura della Capitale. «Trattata e solo per tre anni», ha sempre precisato Pecoraro. Ma loro non si convincono a parole. Anche perché i fatti, specie dell'ultima settimana, confermano che qualcosa da «svelare» c'era, per esempio che Manlio Cerroni, re dei rifiuti, il 13 ottobre, ovvero una settimana dopo l'annuncio della scelta di Riano e Corcolle, nel XIII Municipio, quali siti alternativi a Malagrotta, sia divenuto proprietario degli stessi terreni in cui dovrebbe sorgere la discarica. Il Comune, come del resto risulta anche dalla visura dell'Agenzia del Territorio, ha appurato trattarsi delle particelle 107 e 105, e cioè di una fetta di bosco della Valle del Tevere e di una cava di oltre 90 ettari, attualmente gestita dalla Quadro Alto srl: «Noi non ne sapevamo nulla - sono sbigottiti i titolari società, Paolo e Vittorio Alfonsi -. Indagheremo anche sulle modalità di assegnazione della gestione della cava, qui c'è qualcosa che non torna». Corteo, anche ieri, pacifico. Ma qualche defezione, soprattutto sul finire della manifestazione, c'è stata. Chi fa la voce grossa annuncia «azioni clamorose»: occupare le cave, i palazzi di Roma, preparasi a lottare. Gli animi sono esasperati ed i più piccoli, che ieri rappresentavano buona parte del serpentone, ascoltano i genitori e ripetono: «Alemanno, Pecoraro, Polverini, rovinate la salute dei bambini». Intanto l'amministrazione continua a muoversi su due fronti. La piazza, «ringraziamo tutti i cittadini che, con la loro presenza, dimostrano quanto tengano al loro comune», ha sottolineato il consigliere di maggioranza Luigi Poeta, e le sedi amministrative: «Appena avremo l'ordinanza del Prefetto - ancora Poeta - faremo ricorso. Nel frattempo, monitoriamo a vista il sito di Quadro Alto».