Anna Tina: da precaria a imprenditrice del web
Precaria da quindici anni, collaborazioni dopo collaborazioni, promesse di assunzioni mai mantenute e infine una decisione, proprio nel momento di massima crisi, quella di mettersi in proprio e fondare un sito internet. Dando lavoro, però, non solo a se stessa, ma ad altri otto colleghi. E ora, dopo un anno a tirare la cinghia, a mettere soldi propri per investire nel progetto, stanno arrivando le prime piccole, grandi soddisfazioni, quelle di sentirsi dire che il sito piace, che è ben strutturato e poi, e non è certo un fatto secondario, qualche sponsor più audace che crede nel progetto e inizia a pagare la pubblicità. Dura la vita del giornalista, soprattutto ai tempi della crisi. Anna Tina Mirra, quarant’anni, lo sa bene. Un passato da avvocato regolarmente iscritto all’ordine, una grande passione per il giornalismo, che però non si è mai evoluta in qualcosa di concreto, nonostante mille collaborazioni, una laurea, un master in comunicazione. Fino ad un anno fa, Anna non se l’è più sentita di stare ad aspettare tempi migliori e all’ennesimo «mi dispiace, ma dobbiamo terminare qui la nostra collaborazione», si è domandata: «Perché continuare a lavorare per qualcuno?». Così nasce l’idea di mettersi in proprio. Non solo un’idea infatti da lì a poco ha aperto con una collega un sito Internet, si chiama Giroma, l’obiettivo è quello di dare voce a chi non ce l’ha. Interviste, inchieste, ma soprattutto spazio a chi vuol dire la sua. Ancora oggi Anna sta continuando ad investire di tasca sua. E per il momento si accontenta di avere tanta soddisfazione perché di guadagnare lei stessa non se ne parla. Quello che entra serve a gestire il sito e ad alimentare sogni e speranze di chi contribuisce ad aggiornarlo giorno dopo giorno. La sua piccola squadra, come lei li definisce. Giovani aspiranti giornalisti, con tanta passione come lei e ora uno spazio dove esprimerla. Molti giudicherebbero la scelta di Anna una follia: «Aprire una piccola impresa in un momento di crisi nera per il settore». Ma proprio qui è il punto. «È da quando ci sono momenti del genere che la gente si tira indietro e sul mercato si creano spazi professionali da colmare - è la convinzione di Anna - Se ci sei e ti fai trovare pronto, quando le cose ricominciano a girare bene sei il primo a raccogliere i frutti. Questa a mio parere è l’altra faccia della crisi». Tenace, coraggiosa, ma anche realista. «Non so ancora se la mia è stata una scelta vincente - continua - però ho iniziato praticamente da zero, e adesso sono direttore responsabile ed editoriale del sito, ho otto collaboratori e qualche sponsor che sta entrando, piano piano penso che le cose andranno meglio». Sul fatto poi che l’Italia stia attraversando davvero un periodo di crisi Anna ha qualche dubbio: «Io sinceramente tutta questa crisi in giro non la vedo. I soldi ci sono e che la gente ha paura e preferisce risparmiare, e invece la mia opinione è che proprio adesso bisogna rimboccarsi le maniche e crederci». Un monito che Tina ha preso alla lettera rimboccandosi lei per prima le maniche.