Alemanno e Gasbarra Primo round sulla crisi
Unmatch che potrebbe riproporsi tra qualche mese, quando prenderà ufficialmente il via la campagna elettorale per le prossime comunali. E non è affatto escluso che il contendente alla guida del Campidoglio sia proprio Gasbarra, qualora Zingaretti venisse chiamato a responsabilità «più alte». Nell'attesa si scaldano i muscoli. A sferrare il primo colpo è il deputato Pd che in un comunicato propone la cura per sconfiggere la crisi economica. E lo fa con toni politicamente "graffianti". «Un patto tra ricchi e istituzioni per uscire dalla crisi - dice Gasbarra -. Occorre una grande operazione come un prestito obbligazionario che veda industriali, imprese, banche, Cofidi, enti locali e chi possiede grandi patrimoni per l'emissione di bond. Un modello già messo in campo da altre regioni. Una finanza costruttiva che faccia dialogare chi possiede grandi patrimoni con enti locali, imprese e banche così come sta facendo Zingaretti». Il riferimento al presidente della Provincia non può ovviamente essere casuale. Così come l'affondo a Polverini e Alemanno. «Campidoglio e Regione hanno promosso interventi poco efficaci: il governo ha tagliato 720 milioni di euro ai Comuni del Lazio, la disoccupazione giovanile è al 31% e a Roma sono fallite 600 imprese. Sindaco e presidente di Regione - incalza l'esponente Pd - invece di fare il vecchio gioco di protestare di giorno contro Berlusconi e la sera piegare la testa votando i tagli in Parlamento, dovrebbero varare un vero piano anti crisi». Laconica la replica di Alemanno: «Ringrazio Gasbarra per il consiglio ma temo di dover dire che non sa di cosa parla. I bond - ha detto il sindaco - sono bloccati dalla legge di stabilità. C'è una norma nazionale ed europea che ci impedisce di emettere bond. La stagione dei bond e dei derivati è del tutto tramontata per gli enti locali». Il fatto che per legge non si possano emettere bond regionali cade in secondo piano. La Polverini replica assicurando che «la Regione sta già facendo tutto il possibile», mentre gran parte del Pd appoggia la proposta del papabile nuovo segretario del Lazio. Nella confusione il Pd fa parlare anche l'ex assessore al Bilancio, ora deputato Pd, Marco Causi che, da professore, boccia Alemanno parlando di «bond di distretto». In mezzo Storace: «La proposta Gasbarra merita approfondimento e non sberleffo». Si potrebbe cominciare dal leggere la legge.