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Indignati romani a "guardia" dei black bloc del Nord Italia

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Arriveranno da tutta Italia. Quasi duecentomila «indignati» invaderanno le strade della Capitale. Centro storico blindato dalle forze dell'ordine per impedire che il corteo contro le politiche economiche dei governi europei e delle banche possa uscire dal percorso stabilito dalla Questura e creare disordini. Per impedire che ciò accada, non è escluso che gli studenti dei centri sociali romani possano tentare di calmare le «teste calde» che arriveranno soprattutto dal Nord Italia. È questa infatti una delle indiscrezioni che emerge proprio da chi parteciperà alla manifestazione considerata ad alto rischio. Se non potranno impedire i possbili scontri, gli indignati pacifisti romani cercheranno comunque di isolare i black bloc e i gruppi violenti. Alcuni di loro, infatti, avrebbero intenzione di occupare anche il Colosseo prima di arrivare a manifestare nuovamente davanti a Bankitalia, simbolo che per gli indignatos va contestato. Al centro del corteo, che partirà alle 14, direzione Forti Imperiali e poi San Giovanni, dovrebbero esserci alcuni camion con enormi casse per la musica. E proprio con questi mezzi i violenti tenteranno di sfondare il cordone di polizia e carabinieri che bloccheranno la strada che porta a piazza Venezia e ai palazzi del potere. Il luogo è largo Corrado Ricci, punto in cui si raccoglieranno gli indignati pacifici e quelli che vogliono creare caos. E così una delle zone rosse sarà proprio questa, totalmente off limits, nessuno potrà attraversare il largo. A preoccupare, infatti, possibili incursioni di gruppi sciolti di manifestanti, che potrebbero compiere blitz insieme ai black bloc che vorrebbero attaccare obiettivi sensibili, come palazzi del potere e banche: è ancora vivo, infatti, il ricordo dei disordini del 14 dicembre 2010, quando nel centro storico si scatenò una guerriglia urbana con strade e piazze devastate e auto e blindati dati alle fiamme. Per questo sono arrivati rinforzi di polizia e carabinieri anche da altre regioni d'Italia. Il questore Francesco Tagliente, intanto, ha firmato l'ordinanza che stabilisce le regole che dovranno essere seguite dai manifestanti e dagli uomini in divisa. Sarà un dispositivo ad «assetto variabile». Si ripeterà quindi il cosidetto «piano a zone», già testato in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II. La regia che controllerà cosa accadrà per le vie della Capitale sarà affidata al Centro per la gestione della sicurezza. Dal Centro sarà possibile anche monitorare le immagini riprese dagli «occhi elettronici» installati sugli elicotteri di polizia e carabinieri. Anche ieri, comunque, gli indignati che stanziano da giorni sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni hanno bloccato per alcuni minuti via del Corso, all'altezza di via di Pietra, sedendosi in terra. E pochi più tardi altri giovani hanno raggiunto piazza Montecitorio urlando «vergogna», «ci vediamo domani in piazza», landiando uova al centro della piazza. Ieri sera, in molti si sono spostati nel quartiere San Lorenzo, dove hanno cominciato a organizzare nel dettaglio la manifestazione. Oltre agli indignati, in piazza scenderanno anche i Verdi, il popolo «viola» e i cittadini di Riano che si ribellano alla discarica: hanno deciso di darsi appuntamento alle 13 davanti alla statua del Wojtyla.

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