La nuova piazza San Silvestro s'ispira a Michelangelo
Da rimessa degli autobus a cielo aperto a piazza-teatro d'ispirazione michelangiolesca. Non è solo un cambio di look, quello della nuova piazza San Silvestro, che sarà inaugurata prima di Natale. Ma un vero e proprio intervento di «chirurgia plastica». C'ha messo lo zampino Paolo Portoghesi, che ha offerto la sua consulenza a titolo gratuito. «Sentivo il dovere di dare dei consigli affinché la piazza esaudisse il suo compito - ha spiegato l'architetto - È il baricentro della città, ha una centralità assoluta. E ora può diventare la piazza Colonna del futuro, hall d'ingresso alla città pedonalizzata». Da una zona rettangolare (quasi una sorta di prolungamento del sagrato della chiesa di S. Silvestro) si accede a una zona ovale, in asse con il palazzo delle Poste, disegnata dalle panchine di marmo che, ha detto l'architetto, «esprimono un deja vu: sono le stesse disegnate da Michelangelo in Campidoglio». Così concepita, senza più bus (i capolinea sono stati spostati a piazzale Flaminio e a Piramide) la piazza si candida a diventare «un'agorà moderna», come l'ha definita il sindaco Alemanno, che potrà ospitare «manifestazioni culturali e politiche proprio perché a due passi dal Parlamento». L'assessore alla Cultura, Dino Gasperini, vuol trasformarla in un luogo «dove l'eccellenza della cultura, e non solo, può ritrovarsi in collaborazione con l'Accademia di Santa Cecilia e l'Accademia di Belle Arti». E Alemanno aggiunge che dopo la scelta di limitare l'uso di piazza Navona e Fontana di Trevi, San Silvestro, «non delicatissima, si presta a ogni tipo di evento». Incassato anche il placet del sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro («è un intervento minimalista, rispettoso dell'assetto urbano e delle linee architettoniche; non c'è verde, com'è tradizione nelle piazze del centro, mentre per le fontane vedremo in seguito»), ora il sindaco guarda oltre. Ha chiesto a Portoghesi di presiedere la commissione Piazze per le periferie che dovrà studiare come fare bella anche le zone più periferiche. Intanto non mancano le critiche. Il presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone (Pdl), si rammarica per la mancanza di verde e fontane e per l'uso di basalto vietnamita. In tempi di crisi quello romano è roba da ricchi.