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Il monologo di Renata piace ai "big" delPdl

Il presidente della Regione Lazio Renata Polverini

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Diciotto mesi «con te» raccontati in 183 pagine e oltre un'ora di monologo nella sala del Tempio di Adriano. Così la presidente del Lazio, Renata Polverini, ha presentato l'attività del suo governo, chiarendo subito il motivo di un evento che non rientra né nel primo anno di bilancio né nel consueto rapporto di metà mandato. «Avevamo organizzato tutto questo per dire ai cittadini cosa avevamo fatto a un anno dall'elezione - dice la Polverini - ma è venuto a mancare l'amico Mario Di Carlo, un consigliere importante per la Regione, una persona cara e non ci sembrava giusto né opportuno farlo. Per questo abbiamo rinviato di qualche mese». L'elenco è lungo e dettagliato, dalla sanità ai rifiuti. «Appena ho avuto il coraggio di mettere in campo il piano di rientro - ha raccontato la governatrice - ho dovuto mandare mia madre fuori dalla Regione, e le ho detto di non accendere neanche la tv. Sembrava che una "insana di mente" stesse facendo le cose che in realtà fanno già le Regioni virtuose. In soli 8 mesi abbiamo abbassato il deficit di 400 milioni, e senza chiudere nulla, perché la riorganizzazione sta iniziando ora, ma risparmiando solo sugli sprechi. Quando l'annunciavo mi prendevano per pazza. Sono stati 18 mesi frutto di scelte raggiunte dialogando, confrontandosi e perchè no, litigando. Ma tutte le nostre azioni sono il frutto di ragionamento, capacità di stare insieme e fare squadra. Dobbiamo essere ambiziosi - chiude la governatrice - non guardiamo solo all'emergenza, ma anche al futuro». In platea assessori, consiglieri, segretari di partito e dirigenti di aziende regionali. C'è chi ascolta diligentemente, chi approfitta per scambiare quattro chiacchiere e chi, di nascosto, fa notare come la kermesse sia squisitamente politica: neanche l'ombra di un cittadino "normale". Ma i 18 mesi del governo Polverini si possono descrivere come un'avventura che di "normale" ha ben poco. A partire dalla campagna elettorale, fino alla crisi economica che ha portato al blocco dei pagamenti. Motivo in più per guardare al futuro. Ecco allora che più della presenza del «cittadino» conta quella del segretario nazionale del Pdl, Angiolino Alfano e dell'Udc, Lorenzo Cesa. Il «modello Lazio» al momento regge e potrebbe essere presto riproposto non solo a livello nazionale ma alle prossime comunali, dove un'alleanza al centro e a destra risulta sempre più indispensabile per mantenere la guida del Campidoglio.

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