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Tbc al Gemelli, per Fazio "E' un'epidemia mediatica"

Il ministro Ferruccio Fazio

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È solo un'epidemia mediatica quella di Tbc, secondo il ministro della Salute Ferruccio Fazio, per il quale il Gemelli si è comportato in maniera esemplare. E i vertici dell'ospedale sono stati oggi sentiti dalla commissione di inchiesta presieduta da Leoluca Orlando. Per la direzione del policlinico «richiamare i bambini a ritroso nel tempo per essere testati finchè non si trova un solo positivo è una strada totalmente inutile e inaccettabile sia da un punto di vista di sanità pubblica, sia da un punto di vista scientifico». Tanto da aggiungere che «un'operazione di questo tipo può portare infatti nocumento a molti bambini». La relazione del direttore sanitario del Policlinico Gemelli di Roma Andrea Cambieri presentata oggi alla commissione parte dalla considerazione che «al 7 settembre risultavano 122 i casi di positività su 1.415 risultati pervenuti. Nessun caso positivo al Quantiferon è stato poi confermato dal Mantoux, e tutti i positivi sono stati sottoposti ad accertamenti con esito negativo. Un solo caso - prosegue Cambieri - sull'intera coorte dei nati dall'1-1-2011 risulta aver contratto la malattia: è impensabile definire tutto ciò un'epidemia, o un'epidemia ospedaliera». Alla luce dei controlli, inoltre, «non esiste una 'seconda fontè di contagio interna». Inoltre «manca un indispensabile e più volte richiesto campione di controllo neonatologico esterno al Gemelli a cui far riferimento». Il dirigente ha fatto poi una disamina sulla diffusione della tbc nel mondo, nel Lazio e a Roma: nella Capitale «ogni anno si registrano a Roma circa 500 notifiche di tbc», ma «nessuno in questo caso parla di epidemia nè ci si trova in presenza di comportamenti delle autorità di sanità pubblica consoni a una simile eventualità. Non si è mai vista una epidemia che riguardi un solo palazzo». Orlando ha infine annunciato che la Commissione provvederà ad approfondire l'esame della relazione, chiedendo, qualora necessario, «ogni opportuna integrazione delle informazioni fornite. Le informazioni acquisite verranno inquadrate all'interno della più generale questione delle condizioni di sicurezza igieniche, personali e ambientali, delle strutture ospedaliere».

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