Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Rapina e sangue in tabaccheria

default_image

I balordi sparano a un cliente La titolare Anna: «Basta, ne ho subite troppe. Vado via, qui è pericoloso»

  • a
  • a
  • a

Paurae sangue ieri pomeriggio nella zona di Primavalle. Vittima Vincenzo Ottaviano, detto Ennio, iscritto al circolo anziani vicino all'attività commerciale, ricoverato in condizioni non gravi all'ospedale San Filippo Neri. I poliziotti del Commissariato Primavale di Domenico Condello stanno ricercando i due criminali: alti, magri e con forte accento romano. Il negozio è sprovvisto di telecamere di sorveglianza. Poco dopo le 18, i due giovani a volto coperto e armati di pistola sono arrivati davanti alla tabaccheria di via Acquedotto di Paolo, al civico 115. Sono scesi dal motorino Honda Sh di colore scuro e sono entrati nel locale affollato di clienti. Avevano armi in pugno e volti travisati con maschere pare costruite artigianalmente, dall'aspetto dei fantasmi di Carnevale. Hanno gridato: «Fermi, non muovetemi». E alla titolare: «Dammi i soldi». Hanno aperto i sacchi che si erano portati dietro e li hanno riempiti con sigarette, pochi soldi e gratta e vinci. Ma non solo. Uno dei due rapinatori ha arraffato pure il giubbotto della proprietaria, Anna, 62 anni. Mentre i due stavano uscendo alcuni signori che erano in strada a giocare a carte seduti attorno a un tavolino hanno sentito le grida di lei:«Prendeteli, prendeteli». Uno ha afferrato un malvivente alla gamba mentre l'altro ha cercato di disarmarlo. Vistosi perso, il balordo ha urlato al complice:«Spara, spara». E sono partiti due colpi: uno è andato a vuoto, l'altro ha attraversato la spalla di Vincenzo Ottaviano, 63 anni, del Circolo anziani vicino alla tabaccheria. Poi sono fuggiti in direzione di largo Millesimo. «Avevano le maschere di Carnevale, credevo fossero pistole ad acqua. Altrimenti mai avrei urlato di corrergli dietro. Così ci è andato di mezzo Ennio». È sotto choc la signora Anna, titolare della tabaccheria presa di mira dai due malviventi. Gli occhi lucidi, braccia conserte, si trascina avanti e indietro per il negozio mordendo la sigaretta. Il sangue non se lo aspettava. Non è la prima rapina, ìin cinquant'anni che siamo qua, sa quante ne ho viste?», ma mai prima d'ora qualcuno si era fatto male. Un vicolo buio quello su cui si affaccia la tabaccheria. «Dopo l'ultimo colpo ho sempre cercato di non restare sola, ci sono mio marito, mia sorella e poi i clienti affezionati». I clienti di Anna sono anche amici. Ieri volevano aiutarla. «Ho visto che entrava un uomo con una maschera tutta bianca, non ci ho capito più nulla, vedevo tutto nero. Mi sono venuti addosso e hanno preso quei pochi spicci che c'erano nel cassetto, neanche 200 euro, ed i biglietti del Gratta e Vinci. Ma se avessi saputo come andava a finire, avrei detto ad Ennio di lasciare stare, di lasciarli andare via». La tabaccheria a breve traslocherà in un'altra zona: «Avremmo comunque dovuto chiudere, qui siamo troppo isolati. Dopo questa rapina, lo faremo più in fretta». Le indagini non sono facili. La titolare della tabaccheria, i clienti presenti al momento del fattaccio e i due signori che sono intervenuti non hanno saputo riferire particolari che possano aiutare a identificare i due malviventi. (Ha collaborato Erica Dellapasqua)

Dai blog