Bicicletta selvaggia senza rastrelliere
Caschetto in testa, zaino sulle spalle e blue jeans, l'olandese in vacanza pedala sulla sua bicicletta. Scende spedito da villa Borghese e attraversa piazza del Popolo. Poi imbocca il Corso con uno slalom tra macchine e pedoni. Frena. Come a voler sostare per una pausa caffè. Si guarda intorno e riparte. Fa cento metri ad andatura lenta sbirciando a destra e a sinistra. Si alza dritto sui pedali e lancia lo sguardo su un mucchio di bici accavallate sopra un palo della luce in largo dei Lombardi. Smonta dalle due ruote. Sembra indeciso. Poi prende coraggio. E lega anche la sua bici al palo. Imbarazzato. Benvenuti nella jungla delle due ruote, dove ognuno parcheggia la bici come vuole. Abbiamo passeggiato alcuni giorni per le zone centrali della Capitale per capire come si comportano i ciclisti. E abbiamo fotografato due dati. Il primo: per spostarsi i romani fanno sempre più uso del mezzo meno inquinante sul mercato. Lo considerano alla moda, comodo per il Centro, un modo per evitare il traffico e lo stress da parcheggio, un mezzo economico e che rispetta l'ambiente. Non a caso gli amatori si moltiplicano di anno in anno. Ma è il secondo dato a preoccupare: a Roma non c'è la possibilità di posteggiare la bicicletta. Così, ai lati delle strade, ecco spuntarle legate ai lampioni, ai colonnotti delle aree pedonali, alle ringhiere, ai cancelli delle chiese o a qualsiasi altro appiglio di fortuna utile ad arrotolare una catena. Si accavallano una sull'altra. Formano pile di ferraglia. Appannando ancora di più lo stato del decoro in Centro. Insomma, vale solo la regola del parking fai da te. Non importa se si sosta in un vicolo isolato o di fronte a Palazzo Chigi: le biciclette non hanno targa. E la colpa di tutto questo non è di certo dei ciclisti. La Capitale è orfana di posteggi, di rastrelliere dove poter ordinatamente appoggiare le due ruote. Qualche anno fa, nel 2009, il Municipio Roma Centro Storico provò ad affrontare l'argomento. Evidenziando che nella Ztl ci sono circa 15 stalli, il consigliere municipale Fabrizio Sequi aveva espresso la necessità di implementare i parcheggi gratuiti per le biciclette. Lo aveva fatto con una mozione (approvata a pieni voti dal Consiglio) che suggeriva anche i luoghi dove meglio posizionarli (per fare solo qualche esempio: piazza del Popolo, via della Scrofa, S.Lorenzo in Lucina, via Margutta, piazza Venezia, S. Maria in Trastevere, Fori Imperiali, Piramide, piazza Testaccio, piazza Mastai, piazza Navona). Quella mozione approvata restò lettera morta. Ma Sequi torna in questi giorni all'attacco: «Facciamo appello agli assessorati alla Mobilità e all'Ambiente delComune affinché possano dare disposizione agli uffici per realizzare un posizionamento degli stalli gratuiti per bici in special modo in centro storico e nelle aree già pedonalizzate. Turisti, cittadini e associazioni di quartiere manifestano questa esigenza ormai da anni - spiega Sequi -, sarebbe un servizio che farorirebbe spostamenti "stop and go" nel Centro». E a portare avvanti questa battaglia, infatti, c'è anche l'associazione culturale Cento Giovani (rappresentante presso il Comitato regionale utenti e consumatori). «Occorre un nuovo piano per la sosta regolamentata - racconta il presidente Michele Gerace -. Basta farsi una passeggiata in Centro per rendersi conto che, oltre al numero di auto è aumentato di molto il numero di biciclette. Circostanza positiva che però va supportata in modo intelligente per evitare che chi va in bici sia costretto a trovare parcheggi di fortuna addosso ai muri o legandola a panchine e pali. Il Comune - spiega Gerace - dovrebbe monitorare la domanda di sosta ciclabile sul territorio andando a posizionare rastrelliere dove necessario e prevedere la possibilità di dotare, su richiesta, uffici, condomini e scuole di rastrelliere gratuite. Tutto ciò andrebbe a ridurre il traffico in strada e sui marciapiedi, costituirebbe un valido incentivo per un trasporto più sostenibile e sarebbe un'occasione da non perdere per accrescere il livello di decoro urbano». In attesa di un segnale da parte dell'amministrazione la sosta fai da te regna. Le biciclette si ammuchiano a ogni palo. Anche i pochi deputati e senatori che utilizzano le due ruote in Centro parcheggiano in malomodo alimentando la jungla. I modelli come quello Amsterdam, per ora, sono solo un miraggio.