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«Serve una ribellione sociale Occuperemo un Palazzo»

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No Tav e centri sociali pronti per il 12 e 15 ottobre

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Anzi.Il corteo si può considerare più semplicemente un «allenamento» per alcuni gruppi dei centri sociali e dei No Tav che hanno intenzione di partecipare alle manifestazioni organizzate per i prossimi giorni. «Ora non ci fermate più», la frase che veniva ripetuta spesso durante il sit-in e riportata su alcuni striscioni. Secondo quanto accertato fino ad oggi dall'intelligence italiana, quella frase sarà probabilmente rispettata, messa in pratica con azioni sia dimostrative, sia con attacchi ai palazzi del potere. L'attenzione delle forze dell'ordine è infatti alta, tanto da prevedere che alcuni gruppi tenteranno di assaltare un palazzo istituzionale, di occuparlo o comunque di compiere azioni «da non dimenticare», come è accaduto il 14 dicembre scorso nel cuore della città. Il prossimo appuntamento che si sono dati i manifestanti è per il 12 ottobre, giorno in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dovrebbe incontrare il numero uno di Bankitalia Mario Draghi. Questi gruppi sarebbero anche armati, non solo di petardi, lanciati anche per le vie della città, ma di bastoni, spranghe di ferro e coltelli. Proprio gli stessi organizzatori delle manifestazioni urlano da giorni a gran voce che è meglio «essere irresponsabili, la sfilata deve essere una giornata radicale di conflitto». Tutte frasi che gli stessi uomini delle forze dell'ordine stanno valutando e intercettando durante i comizi che tengono in luoghi pubblici. E non solo. Per il 15 ottobre, infatti, in base a quanto verificato dall'intelligence, i migliaia e migliaia di manifestanti (non saranno soltanto studenti) hanno intenzione di cominciare la protesta di mattina e di andare avanti per tutta la notte. In che modo? Occupando almeno una piazza, dove restare anche se dovessero essere intimati dalle divise a interromepre l'«occupazione». E anche l'orario di inizio del corteo, secondo gli investigatori, dovrebbe essere anticipato, proprio per cercare di prendere di sorpresa polizia e carabinieri e invadere così luoghi pubblici, dove rimanere «a qualsiasi costo». «La manifestazione del 15 ottobre si configura come un passaggio cruciale - scrivono in un volantino - questa manifestazione può e deve reclamare il proprio diritto a dirigersi verso Palazzo Chigi e Montecitorio, al pari delle manifestazioni di Atene e di Madrid, tutte puntate sui palazzi del potere». E conclude con parole ancor più pesanti. «Solo una possibile rivolta sociale può sgomberare il campo da Berlusconi e da ogni ipotesi di nuovo governo dei banchieri. I diritti della democrazia passano per il diritto alla ribellione».

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