Troppi furbetti. La Pisana chiude le porte
Molticonsiglieri si sono ritrovati con l'aula tecnicamente «chiusa». Sguardi all'orologio, in effetti, l'ora della convocazione del Consiglio regionale era scoccata da un po'. Una circostanza del tutto normale alla Pisana dove spesso (e ancor più volentieri) i lavori si aprono anche con ore di ritardo. Ma qualcosa ieri è accaduto. Il presidente dell'aula Abbruzzese, orologio alla mano, constatata la mancanza del numero legale, ha subito richiuso i lavori. «Da oggi in poi, dopo il tempo necessario di naturale tolleranza rispetto all'orario di convocazione del Consiglio - ha spiegato Abbruzzese - se non ci sarà il numero legale aprirò e chiuderò subito la seduta per evitare che qualche "furbetto dell'aula" possa prendere l'indennità senza svolgere alcun ruolo o funzione al servizio dei cittadini ». Un richiamo alle regole apprezzato "formalmente" da tutte le forze politiche. Dal Pdl alla Lista Polverini, dal Pd all'Idv hanno tutti accolto con favore il richiamo alle regole. Tuttavia ieri le cose sarebbero andate diversamente. «Molti colleghi credevano che fosse ancora in svolgimento un convegno di partito, e quindi si sono allontanati in attesa che questo terminasse», racconta il capogruppo Mpa, Rocco Pascucci, tra i consiglieri rimasti "fuori dalla porta". «Chi presiede l'Assemblea - puntualizza Pascucci - deve ricercare occasioni per renderla piena anziché svuotarla». Prende la palla al balzo l'opposizione che ricorda il ruolo della maggioranza nel garantire il numero legale. Tirata di orecchi invece del consigliere Pdl, Andrea Bernaudo, firmatario della legge sulle energie rinnovabili, primo punto all'ordine dei lavori. Votare la legge sarebbe il vero segnale di rispetto nei confronti del mandato elettorale. Sus. Nov.