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Pozione magica contro i graffiti

Graffiti e tag sui muri in via dello Scalo di San Lorenzo

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«Utilizzo un prodotto speciale che spruzzo sui muri. Le scritte dei writers non attaccano. La mattina dopo, ripulire la parete è semplicissimo, basta una spugnetta e torna come prima». Luigi Frallicciardi è il custode del palazzo in viale Carso 57, zona Della Vittoria. Non vuole che il condominio sia imbrattato con scritte orribili. Così ha inventato lo stratagemma per sconfiggere i graffitari. Se tutti facessero come lui i vandali avrebbero vita breve. Basta dare un'occhiata agli edifici di viale Carso per rendersi conto che quello delle scritte e dei graffiti è un problema serio. Quasi ogni palazzo è stato preso di mira e «deturpato».   Il custode Luigi non ha aspettato l'intervento degli operatori dell'Ama addetti al decoro. Ci ha pensato direttamente lui. «Uso una sostanza che applico con uno spray sulla parete. Le scritte dei writers "aderiscono" più difficilmente. La mattina dopo è molto facile toglierle. Prima ci getto sopra dell'acqua bollente. Poi metto uno sgrassatore e strofino con una retina morbida. Alla fine ci ripasso una polvere abrasiva che cancella definitivamente la scritta». La battaglia contro i graffitari non ha mai fine. L'amministrazione comunale ha ingaggiato da tempo una lotta serrata per ripulire la città. È un pallino dell'assessore all'Ambiente Marco Visconti: «In questo campo Roma è la città più virtuosa in Italia. Tuttavia, registriamo una crescita costante del fenomeno. È necessario proseguire gli interventi di pulizia e, al contempo, rafforzare la sorveglianza del territorio e aumentare le campagne di sensibilizzazione nelle scuole». La sfida difficile da vincere è proprio quella della sorveglianza e dei controlli. Quasi sempre chi vuole lasciare il proprio timbro su una parete lo fa quando nessuno lo può vedere. In genere, entra in azione al calar del sole. Ci vorrebbero turni di notte dei vigili urbani e degli accertatori Ama. Le sanzioni stentano a decollare proprio a causa di questa difficoltà a coglierli sul fatto. Anzi, sono rimaste praticamente al palo. Si contano sulle dita di una mano. L'ordinanza del sindaco antiwriters ha trovato scarsa applicazione. Chi viene sorpreso mentre sporca un edificio di pregio dovrebbe pagare 500 euro. Se si tratta di palazzi «normali» la multa scende a 300. La scorsa estate due ragazzini furono «acciuffati» mentre si divertivano a disegnare su un muro vicino alla tangenziale est. I genitori, venuti a sapere della marachella, hanno preso acqua e spugna e hanno ripulito la parete imbrattata dai figli. Casi come questo, però, restano isolati. E i graffitari continuano a sfidare imperterriti le regole del Comune. Le scritte sui muri si trovano in ogni quartiere, dalla periferia al centro. Una delle zone predilette dai writers è San Lorenzo. Via dello Scalo è un graffito vivente, completamente tappezzata di disegni con le bombolette spray. Se ci si sposta verso il centro la situazione non cambia. Anche i palazzi di via Labicana sono cosparsi di graffiti. Per non parlare di Prati, da via Monte Santo a via della Giuliana dove i palazzi sono cosparsi di ogni tonalità di colore. A questo punto, non resta che dotarsi di santa pazienza e utilizzare la «pozione» del custode di viale Carso. Perché il motto «chi fa da sé, fa per tre» resta la soluzione migliore.

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